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FUORIROTTA 1973

- 40 anni di informazione politica ed ecclesiale da un punto di vista "altro"

Tratto da: Adista Notizie n° 13 del 17/02/2007

Del 1973 rimangono scolpite nella memoria di un'intera generazione le immagini del colpo di Stato in Cile. L'11 settembre, militari guidati dal generale Augusto Pinochet e sostenuti dalla Cia e dalla destra cilena, dopo un massiccio bombardamento aereo, assaltano il palazzo presidenziale. Il presidente socialista Salvador Allende resiste asserragliato all'interno della Moneda. Poi, prima che i golpisti entrino nel palazzo, si toglie la vita. È l'inizio di una dura repressione; migliaia di militanti di sinistra sono arrestati, torturati e giustiziati sommariamente. I partiti vengono sciolti, sono abrogate le riforme varate dal governo socialista, entrano in vigore misure repressive.

Il golpe suscita grande impressione nel mondo, ma soprattutto in Italia dove si teme che la crisi politico-istituzionale possa portare verso un esito cileno. Anche per scongiurare il pericolo di un'involuzione autoritaria del sistema, Aldo Moro continua nella sua strategia di apertura a sinistra e, il 12 giugno, ottiene una vittoria con il cosiddetto "accordo di Palazzo Giustiniani": al XII Congresso della Dc passa infatti la linea che rilancia la prospettiva del centrosinistra e decreta la fine del II governo di Giulio Andreotti. E Pochi giorni dopo i fatti cileni, la "strategia dell'attenzione" morotea trova una sponda concreta nel Pci. Su "Rinascita", Enrico Berlinguer propone un "nuovo e grande" "compromesso storico" tra le forze che rappresentavano "la maggioranza del popolo italiano" (ossia Dc e Pci), come risposta in grado di arginare le spinte eversive.

Ma fosche nubi continuano ad addensarsi sullo scenario politico italiano. Il 9 marzo Franca Rame viene sequestrata e stuprata da un gruppo di neofascisti. Il 7 aprile Nico Azzi (del gruppo eversivo La fenice) resta ferito per l'esplosione di un detonatore mentre sta innescando una bomba in una toilette del treno Torino-Roma. Il 13 aprile, fallisce un tentativo di strage sul diretto Torino-Roma. Gli autori sono iscritti all'Msi, ma era pronto un piano per accusare dell'attentato la sinistra rivoluzionaria. L'11 Luglio vengono trovati 11 chili di dinamite su un binario ferroviario, nei pressi di Nuoro, poco prima del passaggio di un treno di pendolari. Il 5 settembre gli estremisti di destra Guido Giannettini (legato al Sid) e Massimiliano Fachini vengono incriminati per la strage di Piazza Fontana. In ottobre, la procura di Padova porta alla luce l'esistenza di una struttura segreta chiamata "Rosa dei Venti", composta da una ventina di organizzazioni di estrema destra (sostenuta dal Sid e in contatto con strutture della Nato), che nella primavera del '73 era pronta attuare un colpo di Stato. Dell'organizzazione risulterà far parte anche Gianfranco Bertoli (il suo nome riemergerà nel 1990 nell'elenco degli appartenenti a Gladio) che il 17 maggio aveva messo una bomba davanti alla questura di Milano di via Fatebenefratelli. Quel giorno, il ministro degli Interni Mariano Rumor presenziava la cerimonia di commemorazione del commissario Luigi Calabresi ad un anno dal suo assassinio: si salvò per un soffio, ma morirono 4 persone e ci furono una cinquantina di feriti. L'1 ottobre viene scoperta della dinamite sotto un ponte della ferrovia Napoli-Roma. Il 23 novembre il governo impone lo scioglimento dell'organizzazione neofascista fondata da Pino Rauti Ordine Nuovo.

Il fronte ecclesiale, intanto, è in subbuglio. A febbraio un documento del Consiglio Pastorale Diocesano di Livorno appoggia le lotte dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto (nell'aprile, la firma del contratto di lavoro e la conquista delle 150 ore retribuite per la formazione, concludeva un'importante stagione di lotte sindacali). Il 12 maggio Paolo VI riceve in udienza il presidente del Vietnam del Sud Nguyen Van Thieu. Diverse comunità ecclesiali protestano. Il 14 giugno, ai vescovi che partecipavano alla X Assemblea generale della Cei viene distribuito il settimanale Com, contenente una lettera pastorale di Giovanni Franzoni, abate di S. Paolo fuori le Mura in Roma, dal titolo: "La terra è di Dio", in cui si denunciano le compromissioni vaticane nella speculazione edilizia a Roma. È la goccia che fa traboccare il vaso: il 20 agosto Franzoni è costretto a dimettersi. Il 26 celebra per l'ultima volta in basilica, di fronte a 3mila persone.

Ad agosto, a Bologna, si svolge il 42.mo Congresso nazionale della Fuci. Sempre a Bologna, dal 21 al 23 settembre, circa 2mila persone partecipano al I Convegno Nazionale dei "Cristiani per il socialismo". La relazione introduttiva è del salesiano don Giulio Girardi. Nelle Acli, cresce il dissenso alla linea moderata della presidenza Marino Carboni. La sinistra che fa capo a Geo Brenna (Scelta di classe) e all'ex presidente Emilio Gabaglio (Alternativa Aclista) organizza dal 28 al 30 settembre ad Ariccia (presenti centinaia di quadri e iscritti), un convegno dal titolo: "Contro la normalizzazione, per una ripresa della iniziativa di classe, originale ed autonoma, nelle Acli". (v. g.)

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