Un vescovo per Caserta. Laici con le idee chiare scrivono a Francesco
Tratto da: Adista Documenti n° 41 del 21/11/2020
DOC-3095. CASERTA-ADISTA. Dal 4 ottobre la diocesi di Caserta è senza guida episcopale. Il vescovo che la reggeva dal 2014, mons. Giovanni D’Alise, una salute già compromessa da più patologie, ha perso la sua battaglia con il Covid che l’aveva colpito a fine settembre. I medici nulla hanno potuto contro l’arresto cardiocircolatorio verificatosi alle 6 di mattina. Dunque i casertani si trovano in attesa del nuovo vescovo e molti di essi questa volta hanno deciso di dire la loro sulla scelta della persona che ricoprirà l’incarico tristemente lasciato da mons. D’Alise. Pur sapendo di non avere voce in capitolo, in quanto laici, hanno inviato a papa Francesco e al nunzio apostolico in Italia mons. Emil Paul Tscherrig (è tramite i nunzi che i nomi degli “episcopabili” giunge in Vaticano) una lettera per disegnare «il profilo del vescovo – scrivono – di cui la nostra diocesi ha grande bisogno».
È un profilo particolareggiato quello che forniscono ai destinatari. Qualche linea: il nuovo vescovo sia evangelizzatore e non semplice amministratore, sia prossimo degli impoveriti – e, fra questi, i firmatari inseriscono l’ambiente sofferente e bistrattato –, non interessato alle relazioni con i potenti. E niente ricchi orpelli, quali i gemelli ai polsini o gli abiti di alta sartoria.
Le firme sono di persone e di gruppi coinvolti con il cammino della Chiesa che è in Caserta e sono leggibili in calce al testo che riproduciamo qui.
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