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Indifferenza globale: regnano le fonti fossili e l'ingiustizia climatica

Indifferenza globale: regnano le fonti fossili e l'ingiustizia climatica

 “Mentre il clima uccide, si continua ad investire nelle fonti fossili. Oltre 933 miliardi di dollari nel 2018”. Così Oxfam titola il comunicato con cui oggi informa sulla ciritca situazione del Fondo Globale per il Clima. Ad esso, infatti, non sono ancora giunti più della metà delle quote che i Paesi ricchi devono destinare per supportare i processi di gestione del rischio e adattamento ai cambiamenti climatici che si abbattono sempre più devastanti, sulle comunità nei Paesi più poveri.

È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, con un nuovo report, pubblicato in occasione dell’apertura del summit di Parigi sul Fondo Globale per il Clima (24-25/10/19), che «fotografa – afferma il comunicato – gli impegni insufficienti e le promesse non mantenute dai Paesi più ricchi per sostenere l’adattamento alla crisi climatica dei Paesi in via di sviluppo».

A livello globale, informa Oxfam, solo nel 2018, l’investimento globale in fonti non rinnovabili – petrolio, gas e carbone – è stato 100 volte quello che le economie più avanzate dovrebbero destinare ai Paesi più fragili, superando i 933 miliardi di dollari. I Paesi ricchi si erano impegnati per uno stanziamento che al momento è fermo a 7,5 miliardi di euro di finanziamenti nei prossimi quattro anni, ossia a poco più della metà di quanto Oxfam stima necessario a sostenere le oltre 300 azioni e progetti, già in cantiere, che potrebbero essere messe in campo nei paesi più poveri, per mitigare la crisi climatica al fianco delle comunità più vulnerabili.

Nel dettaglio, secondo le stime di Oxfam:

·         Canada, Austria e Paesi Bassi hanno contribuito per un terzo di quello che potrebbero;

·         l'Australia ha dichiarato che si unirà agli Stati Uniti e si rifiuterà di fornire nuovi fondi in occasione del summit di Parigi; 

·         Giappone, Italia, Svizzera, Belgio, Finlandia, Portogallo e Nuova Zelanda devono ancora annunciare il loro contributo.

Il mancato stanziamento di aiuti potrebbe fare la differenza tra vita e la morte per tantissime persone: l’Italia non si tiri indietro

«Siamo di fronte ad una sempre più evidente “ingiustizia climatica”: decine di milioni di persone nei paesi più poveri del pianeta non hanno nessuna responsabilità sull’accelerazione data all’impatto del cambiamento climatico, eppure ne subiscono le conseguenze più devastanti», ha detto Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia. «Una successione sempre più rapida e imprevedibile di eventi climatici estremi – come uragani, siccità prolungate e alluvioni –- che letteralmente mettono a repentaglio la sopravvivenza di intere comunità, costringendole a migrare. Per questo il Green Climate Fund è un'ancora di salvezza per i paesi poveri che hanno bisogno di aiuti immediati. Facciamo appello  a tutti i paesi più ricchi – ha concluso – a contribuire con quella giusta quota di investimenti, che potrebbe fare la differenza tra vita e morte per tantissimi. Chiediamo inoltre al Governo italiano, che si sta impegnando in positive politiche per l’ambiente con il Decreto Clima, di non tirarsi indietro proprio in occasione di un vertice cruciale come quello in corso a Parigi».

*Foto di Angel Valdez, tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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