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Sedazione, non eutanasia: la proposta dei vescovi spagnoli per i malati terminali

Sedazione, non eutanasia: la proposta dei vescovi spagnoli per i malati terminali

“Seminatori di speranza” è il titolo del lungo e meditato documento – 70 pagine e due anni di lavoro – che i vescovi spagnoli hanno presentato il 4 novembre sul tema del fine-vita. Scontato il loro no all’eutanasia: «si elimini il dolore, non la vita», è quanto chiedono. La pubblicazione della riflessione episcopale capita nel momento in cui, se si farà il governo Psoe-Podemos, la possibilità dell’eutanasia avrà un’alta probabilità di diventare legge: su questa, tranne il Partito Popolare e l’ultradestra di Vox, le formazioni politiche che siedono in Parlamento sono tutte d’accordo, rappresentando la maggioranza dei deputati. E sarà d’altronde la prosecuzione di un dibattito affrontato in aula già nel 2018, su una proposta di Legge organica di Regolazione dell’Eutanasia (prevista quale servizio del Sistema Nazionale Sanitario) che sarebbe stata approvata a maggioranza se non fosse caduto il governo di allora (e i successivi).

I vescovi si inseriscono nella discussione che attraversa la società spagnola, oltre che le istituzioni, proponendo, in luogo dell’autanasia, la sedazione come azione sufficiente per alleviare il dolore delle persone in fase terminale, una sedazione se sevre profonda, suggeriscono, anche se in «forma indiretta» accorcia la vita del paziente. È l’alternativa alla «tantazione di usare la medicina per sostenere la volontà di morire» di chi ne fa richiesta.

* Foto di Alberto Biscalchin, tratta da Flickr, immagine origianle e licenza

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