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I palestinesi vanno al voto. 7 seggi sono riservati a candidati cristiani

I palestinesi vanno al voto. 7 seggi sono riservati a candidati cristiani

Oltre 2 milioni e 600 mila palestinesi – pari al 93% degli aventi diritto – si sono registrati per partecipare alle votazioni politiche del prossimo 22 maggio e a quelle presidenziali del 31 luglio in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. 132 i parlamentari che dovranno scegliere. Un decreto emesso nei giorni scorsi dal presidente palestinese Mahmud Abbas ha stabilito che 7 seggi del prossimo Consiglio legislativo (parlamento unicamerale palestinese) siano riservati a candidati cristiani, aumentandone di due il numero rispetto a quelli disponibili per le elezioni del 2006. Le quali, malgrado il mandato del Consiglio sia fissato in quattro anni, sono state le ultime che si siano svolte in Palestina, perché nel 2007, ricorda oggi l’agenzia Fides, si verificò lo scontro militare tra al Fatah, organizzazione a cui appartiene anche il presidente Abbas, e il movimento politico islamista Hamas, che prese il controllo della Striscia di Gaza.

Se infine si torna al voto, annunciato a metà gennaio, è perché le due organizzazioni hanno ripreso i rapporti e hanno potuto concordare le date per il rinnovo del Consiglio legislativo e della carica di presidente (le ultime elezioni presidenziali palestinesi si erano svolte nel 2005). Non che siano tutte rose e fiori:  nei giorni scorsi, informa l’agenzia, il premier dell’Autorità palestinese Mohammad Ibrahim Shtayyeh, membro di spicco del partito Fatah e uomo di fiducia del presidente Mahmoud Abbas, ha rivolto un appello ad Hamas per la liberazione di 80 detenuti politici imprigionati nelle carceri di Gaza. Il movimento islamista ha risposto negativamente: i detenuti oggetto dell’appello di Shtayyeh, ha affermato, sono condannati dalla magistratura per reati attinenti alla sicurezza nazionale.

*Bandiera palestinese. Foto di pubblico dominio, immagine originale e licenza

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