Nessun articolo nel carrello

Palestina-Israele: lettera ai media italiani

Palestina-Israele: lettera ai media italiani

Tratto da: Adista Notizie n° 19 del 22/05/2021

Ai direttori, giornalisti,

corrispondenti,

ai responsabili esteri dei nostri media italiani

Un giornalismo serio fa ricerca di verità e scende da cavallo!

Vorrete perdonarmi se, a un solo giorno di distanza, torno a scrivervi per denunciare il fatto che quasi tutti i media, tranne qualche lodevole eccezione come il manifesto, non davano risalto o notizia dei gravi avvenimenti che si stanno protraendo dal 13 aprile a Gerusalemme Est.

Oggi ve ne scrivo un'altra; prometto che non diventerò un assidua scrittrice di lettere aperte rivolte ai media italiani per sollecitare un giornalismo di ricerca di verità.

Mi fermerò qui, ma vi pregherei però di leggere questa mia e in qualche modo di rispondere alle affermazioni e agli interrogativi che vi sono contenuti. Oggi vedo che i media e anche ieri le tv hanno dato notizia dei feriti negli scontri a Gerusalemme Est. Nessuno riporta, però, che le Nazioni Unite, l'Unione Europea e il nostro governo continuano a denunciare Israele per la violazione della legalità internazionale, a ribadire che Gerusalemme Est è occupata militarmente da Israele fin dal giugno 1967 e che dovrebbe essere una città condivisa, per due popoli e due Stati. Ma Gerusalemme continua a essere militarmente occupata e i palestinesi di Gerusalemme non hanno un passaporto, sono considerati residenti temporanei nelle loro case, non vengono concessi loro permessi per costruire nuove case, da anni vengono scacciati e deportati. Basterebbe che i giornalisti e i corrispondenti leggessero i documenti Onu dell'Ocha, oppure guardassero i video e le denunce delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani israeliani, da BetSelem, a Ir Amin, a Hamoked, che parlano del sistema di apartheid instaurato da Israele. Naturalmente lo affermano e soprattutto lo vivono sulla loro pelle i palestinesi e le loro organizzazioni per i diritti umani.

Nelle corrispondenze da Gerusalemme si parla della protesta dei palestinesi per le «case contese», ma nei documenti e nella realtà dei fatti le case dalle quali le famiglie palestinesi sono state sfrattate – o stanno per essere sfrattate nel quartiere di Sheik Jarrah – sono di loro proprietà. Erano state costruite dall'Unrwa (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, ndr) per i profughi palestinesi che si sono riversati su Gerusalemme Est dopo che erano stati cacciati da quella che fino al 14 maggio 1948, data della fondazione dello Stato d'Israele, si chiamava Palestina.

La rivolta di Sheik Jarrah è una rivolta contro l'occupazione militare israeliana, è una rivolta non solo per non essere cacciati dalle loro case ma per riuscire a essere liberi cittadini nella loro terra e non ospiti che possono essere cacciati a ogni momento. E scalda l'anima sapere che giovani e non giovani israeliani, a Sheik Jarrah, sono al fianco dei palestinesi per dire no all'occupazione e ai coloni. Perché non raccontate chi sono i coloni? Delle loro aggressioni quotidiane contro le persone, le case, le greggi, gli alberi; del furto di terra, acqua, risorse in tutta la Cisgiordania... Eppure le notizie ci sono, sono su tutti i social e nei documenti ufficiali delle Nazioni Unite.

Perché non dite che nel Parlamento israeliano sono entrati estremisti fondamentalisti che sostengono che i palestinesi devono essere tutti cacciati per far posto alla grande Israele? Perché non raccontate degli arresti e degli abusi sui minori, delle migliaia di palestinesi incarcerati, della pratica della detenzione amministrativa? Perché non trasmettete le immagini della violenza dei soldati contro pacifici manifestanti o delle incursioni notturne nelle case? Perché non mostrate film e documentari di registi palestinesi ma anche israeliani e internazionali?

Potrei continuare all'infinito sulle ingiustizie subite dai palestinesi. Ma certamente sapete tutto questo, e allora perché non ne parlate e vi rendete complici delle violazioni della legalità internazionale e dei diritti umani commessi da parte dello Stato Israeliano?

                                                                                                      12 maggio 2021  

Già Vice Presidente Parlamento Europeo, Luisa Morgantini è presidente AssopacePalestina  

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.