Rete sinodale: per una “cena del Signore” più evangelica

Eletta Cucuzza 08/07/2023, 22:15

Tratto da: Adista Documenti n° 25 del 15/07/2023

DOC-3261. ROMA-ADISTA. «Ripensare e rinnovare la “cena del Signore” in modo più fedele all’Evangelo»: a questo fine, la Rete sinodale – informale e orizzontale, fra comunità di credenti e “sigle” di vario tipo (fra le quali Adista, C3dem, Cipax) che vogliono “camminare insieme” – ha elaborato alcune «proposte per una più partecipata e rinnovata celebrazione dell’eucaristia, nel linguaggio e nei gesti». Proposte che riguardano la terminologia; «il popolo di Dio e i ministeri»; il linguaggio; i segni; «la condivisione dell’ambone e l’ospitalità eucaristica»; «i passi possibili nell’eucaristia di oggi per una “partecipazione attiva”». Sono suggerimenti concreti, come, per esempio, superare «il monopolio clericale dell’omelia» («è cosa ragionevole che la predicazione sia preparata durante la settimana da un gruppo di parrocchiane/i» di cui il prete, oltre che dare il suo contributo, «si faccia portavoce» durante l’omelia); sostituire il Credo con altri “Credi” dato che quello letto ora «riflette i contenuti di dispute teologiche dei primi secoli» e non trasmette la “buona notizia” di Gesù); o la comunione: che «sia distribuita sotto le due specie, almeno più volte all’anno», che «”il sapore” della particola sia del pane e non di niente», che il pane – possibilmente preparato in casa – sia «spezzato durante la consacrazione, in modo che ognuna/o ne riceva un pezzo, parte dell’intero». Di seguito, l’elaborato della Rete sinodale.