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CRISTIANO SOCIALI: NEL PARTITO DEMOCRATICO PER UN RIFORMISMO SOLIDALE

Tratto da: Adista Notizie n° 25 del 31/03/2007

33814. ROMA-ADISTA. Se si potesse stilare una classifica delle parole più pronunciate nel corso della due giorni di assemblea dei Cristiano Sociali svoltasi a Roma lo scorso 16-17 marzo, senza dubbio figurerebbe fra le primissime posizioni il termine "senso". "Ricerca di senso", "riserva di senso", "risposte alla domanda di senso" sono espressioni frequentemente risuonate nei discorsi dei delegati che si sono succeduti sul palco della sala congressi dell'Ergife Palace Hotel per l'VIII Assemblea nazionale, intitolata "Buona politica, laicità, riformismo solidale". Come a marcare la distanza da quelle discussioni sul Partito Democratico fatte solo di previsioni percentualistiche e dispute sull'organigramma. La mancanza di un ‘anima', di un preciso ‘profilo politico-culturale', è una delle accuse che più spesso vengono mosse al progetto del Pd; i Cristiano sociali hanno provato a colmare questo vuoto ponendo l'accento sul rilevante contributo che il "riformismo solidale" di matrice cristiana potrà dare nel delineare i tratti della nuova forza politica. Ma la deriva tecnocratica non è il solo problema che il riformismo di oggi è chiamato ad affrontare, perché – come afferma Marcella Lucidi, sottosegretario all'Interno con delega all'immigrazione – al repentino mutamento vissuto dalla società negli ultimi anni "non possiamo rispondere con la riproposizione della certezza dell'identità". Si tratta dunque di trovare un equilibrio in grado di superare due tendenze opposte e speculari: quella del pragmatismo efficientista privo di coordinate valoriali, e quella fondamentalistico-identitaria che anche in Occidente guadagna sempre più spazio sotto le insegne dei ‘valori non negoziabili'. In questo senso la sola via percorribile, sostiene Marcella Lucidi, è quella del "noi", di una politica fortemente ispirata da istanze solidaristiche che "che tessa legami tra le domande sociali, i diritti individuali e le responsabilità collettive". I Cristiano Sociali, afferma nella sua relazione il coordinatore Mimmo Lucà, non puntano dunque a "costruire una lobby cattolica nel Partito Democratico. Pensiamo, invece, ad una modalità di elaborazione e di confronto più impegnativa. Un dialogo tra quei cristiani che possono convergere su un'idea condivisa di laicità e di buona politica e su alcuni contenuti programmatici". Va in tale direzione la proposta - approvata dall'Assemblea – di aprire il Consiglio Nazionale dei Cristiano Sociali "ad esponenti significativi del cristianesimo sociale e del cattolicesimo democratico vicini a noi per ispirazione ed orientamento", fra i quali Raniero La Valle, Giuseppe Lumia, Sergio Marelli, Ignazio Marino, Davide Paris, Giannino Piana, Domenico Rosati, Soana Tortora, Giancarlo Zizola e Domenico Maselli. D'altra parte, all'interno dei Cristiano sociali, il dibattito sul Pd si svolge in un contesto del tutto diverso da quello che caratterizza lo stesso partito - i Ds - di cui fanno parte. "Noi siamo già un passo avanti - dichiara la deputata Ds Donata Lenzi - perché qui non si discute se aderire al Partito democratico, ma a quale Partito democratico". Lenzi aggiunge che i Cristiano sociali saranno "sicuramente alla sinistra nel Partito democratico", coerentemente con il forte richiamo pronunciato dai vari delegati al mantenimento anche nel nuovo partito della rappresentanza dei ceti popolari e dei settori sociali più esposti all'esclusione sociale. Come afferma Pier Paolo Baretta, segretario confederale aggiunto della Cisl, "il riformismo non può fondarsi esclusivamente sulla centralità del consumatore, ma deve mantenere un riferimento specifico al ‘lavoratore' e dunque alla difesa dei diritti del lavoro". Non manca comunque una significativa divergenza sulla questione che ormai da qualche settimana tiene banco fra le associazioni cattoliche: il Family Day. Se Lucà dice di essere pronto a partecipare, purché la manifestazione non sia "strumentalmente orientata contro il governo, o destinata a produrre ulteriori divisioni", Lenzi si dichiara del tutto contraria: "quella sarà una manifestazione contro i Dico". (emilio carnevali)

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