CATTOLICI AL VOTO /2. PAX CHRISTI: SCONGIURARE IL REGIME, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Tratto da: Adista Notizie n° 25 del 27/03/2010
35507. FIRENZE-ADISTA. Una “bolgia infernale”: è questa l’attuale situazione politico-sociale italiana secondo il Consiglio nazionale di Pax Christi, che si è riunito a Firenze lo scorso 13 e 14 marzo.
“Ci sentiamo duramente colpiti dalla deriva etica, politica e giuridica”, si legge nella Nota. “La diffusione della corruzione e l’abitudine all’illegalità nell’economia, nella politica, nella società stanno minando i fondamenti dello Stato di diritto e la dignità della persona. La ‘questione immorale’ si è estesa in ogni ambito” e, “riemersa ultimamente nella ‘nuova Tangentopoli’, nella ricostruzione dell'Aquila, nei condizionamenti dell'informazione, nell'attacco al diritto al lavoro, nella revisione peggiorativa della legge sul commercio delle armi, è diventata una questione democratica-costituzionale. La degenerazione privatistica, aziendalista e populistica del sistema politico, la produzione di provvedimenti a sostegno di pochi, lo svilimento delle regole” stanno attuando “un vero e proprio ‘massacro delle istituzioni’ secondo l’ex presidente Ciampi” e uno “svuotamento progressivo della Costituzione, un abuso di potere recentemente visibile nel decreto ‘interpretativo’ salva-liste e nell’approvazione del legittimo impedimento”. La costruzione della cittadinanza umana si fa sempre più difficile, “in un contesto carico di normative e proposte discriminatorie, spesso razziste, contrarie ai principi costituzionali e al codice internazionale dei diritti umani”. Si diffondono a macchia d’olio “modelli di comportamento arroganti e maschilisti basati sulla logica del più forte, del più ricco, del più furbo, del più esibizionista, del più volgare, del più cinico e del più egoista”.
Prosegue la Nota: “Il pasticcio delle liste elettorali in un clima di scontro esasperato, il disprezzo delle regole, l’accusa reiterata da parte governativa dell’esistenza di complotti organizzati da chi dissente o dalla magistratura stessa stanno esasperando una situazione già grave”. “Alcuni dicono che è esagerato parlare di ‘regime’. Ma il momento di rottura costituzionale o il ‘punto di non ritorno’ è per definizione irreversibile. Una volta raggiunto, per molto tempo diventa impossibile o inutile protestare. Dovere civico è prevenirlo. Occorre vigilare sull’erosione graduale delle regole, sullo svuotamento delle istituzioni, sullo scontro permanente tra istituzioni dello Stato, sull’aggressione delle coscienze civili, sui rischi di assuefazione al degrado”. Insomma, conclude la Nota, ci troviamo in una vera e propria “bolgia, che nell’inferno dantesco è il luogo dei fraudolenti”, da cui dobbiamo uscire “per rivedere le stelle del diritto”. (l. k.)
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