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Un Giubileo che torna al suo significato originario

Un Giubileo che torna al suo significato originario

Il papa venuto “quasi dalla fine del mondo" ha aperto la Porta santa nella semplice e austera cattedrale di Bangui, in terra d’Africa: quello che egli ha deciso di inaugurare è un giubileo straordinario "della misericordia" per esprimere in modo chiaro e luminoso al mondo contemporaneo la sostanza dell'annuncio evangelico e ricordare alla Chiesa quale è la sua vocazione. In questo modo l'antico Giubileo biblico, che era stato trasformato in strumento e simbolo del primato di Roma e del potere del suo papa di ergersi a giudice dei peccati al punto da poterli estinguere per propria concessione perfino nell'aldilà, torna al suo significato originario: il perdono e la remissione dei peccati, come nell'antico Israele, devono diventare carne e vita nella remissione dei debiti (anche di intere nazioni), nel ripristino della libertà dei servi (di un'economia globalizzata assoggettata a mammona), nel nuovo inizio di un convivenza sociale fondata su giustizia e cooperazione fraterna.

Tramontata l'epoca delle indulgenze (e archiviata la loro scandalosa e lucrosa vendita ad opera della Chiesa) è dunque tempo di una nuova misericordia proprio oggi che il mondo, nelle parole di Francesco, è squassato da una nuova guerra mondiale "a pezzi". Misericordioso è il cuore che prova compassione, che è dunque capace di com-patire, di portare insieme ai fratelli e alle sorelle di tutto il mondo il dolore per la violenza e per il male. Il Dio di Gesù sa di quanta misericordia abbiamo bisogno e ce la consegna come compito proprio mentre efferate esecuzioni e bombardamenti intelligenti alimentano la spirale dell'odio.

Inequivocabile ed evangelico, in questo clima di crescente angoscia planetaria, il gesto di Francesco che ha suggellato l'inizio di questo giubileo togliendosi le scarpe per entrare con rispetto fraterno nella moschea di Bangui per raccogliersi in preghiera nella casa dell'Islam, proprio mentre in Medio Oriente come anche qui a casa nostra c'è chi attizza il fuoco di deliranti conflitti di civiltà e di religione.

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