Nessun articolo nel carrello

Profughi palestinesi in Libano: dopo le proteste, l'Unrwa sospende per un mese le nuove policy sanitarie

Profughi palestinesi in Libano: dopo le proteste, l'Unrwa sospende per un mese le nuove policy sanitarie

Si apre uno spiraglio per i profughi palestinesi in Libano. Il 21 marzo l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha annunciato la sospensione per un mese, fino dunque al 21 aprile, dei nuovi protocolli sulla sanità che tante proteste avevano suscitato.

L'Unrwa ha invitato la leadership dei rifugiati palestinesi al dialogo al fine di trovare una soluzione.

Qui il documento integrale dell'Unrwa (in inglese)

* La foto, gentilmente messa a disposizione da Olga Ambrosanio, ritrae la manifestazione del 23 marzo

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.