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Kosovo: ucciso “l’Uomo del Ponte”, politico dialogante della comunità serba

Kosovo: ucciso “l’Uomo del Ponte”, politico dialogante della comunità serba

MITROVICA-ADISTA. Cinque colpi di pistola al petto sparati da un Opel in corsa: per Oliver Ivanovic, noto leader politico dei serbi del Kosovo, non c’è stato scampo. L’attentato omicida è avvenuto la mattina del 16 gennaio. 64.enne, militante nel partito Sloboda demokratjia pravda (liberta, democrazia e giustizia),  era uno dei leader riconosciuti della minoranza serba a Mitrovica, dove un ponte divide i 13 mila serbi della parte Nord dai 72 mila albanesi insediati nella zona Sud. Ivanovic, moderato e dialogante, fra i pochi a parlare albanese, proprio su quel ponte era solito dare gli appuntamenti a chi voleva incontrarlo, tanto da essere soprannominato “l’Uomo del Ponte”. Il Corriere della Sera ricorda che, pur contrario all’indipendenza del Kosovo proclamata dieci anni fa, il leader assassinato era naturalmente odiato dalla comunità albanese: arrestato nel 2014 per l’omicidio di 10 albanesi, condannato a 9 anni da un tribunale Ue, Ivanovic un anno fa s’era visto annullare la sentenza dai giudici kosovari e attendeva un nuovo processo. Anche fra i serbi, però, non era amatissimo: spesso critico con le politiche oltranziste di Belgrado, era finito per questo nel mirino dei nazionalisti duri e puri.

Proprio il 16 gennaio doveva aver luogo a Bruxelles una nuova sessione di negoziati a livello tecnico fra i rappresentanti serbi e kosovari. Causa l’omicidio, il governo di Belgrado ha deciso di annullare l’incontro, come annunciato dal capo delegazione Marko Djuric, direttore dell'Ufficio governativo serbo per le questioni del Kosovo. «La nostra delegazione torna immediatamente a Belgrado», ha detto. Il dialogo tra Belgrado e Pristina si tiene con la mediazione della Ue. Certo l’assassinio di Ivanovic non aiuta.

In Serbia è in corso, ed è molto sentito, un dibattito sul Kosovo iniziato il 30 ottobre scorso con la prima riunione del gruppo di lavoro dedicato al dialogo pubblico. Il 4 gennaio scorso, riferisce l’agenzia Nova, è intervenuto a commento del dialogo in corso anche il capo della Chiesa serba ortodossa, il patriarca Irinej. All'emittente Tv Hram ha dichiarato che la Serbia «non potrà mai» cedere il Kosovo: «può essere portato via, può essere occupato come lo è oggi, ma la Serbia non potrà mai dire “lo stiamo dando via”, perché quello che è dato via viene perso per sempre, mentre quello che viene preso con la forza, allo stesso modo torna indietro». «Per quanto posso vedere», ha aggiunto, «lo Stato sta facendo grandi sforzi per tenere il Kosovo all'interno della Serbia e trovare una soluzione politica che soddisfi entrambe le parti facendo restare le cose così come sono. Noi non possiamo immaginare la Serbia senza il Kosovo».

* foto di Medija centar Beograd tratta di Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

 

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