Nessun articolo nel carrello

Macerata dalla paura

Macerata dalla paura

Tratto da: Adista Notizie n° 7 del 24/02/2018

Da quando hanno sparato a delle persone perché di un colore della pelle diverso dal mio – un fatto inedito, enorme – ho paura. Questa sensazione non se ne va, appare e scompare dalla mente e residua una scia sgradevole di pensieri. L’ex candidato leghista che spara indossando il tricolore, i fascisti che picchiano e picchettano mi fanno paura. Un Paese dove sono legittimati, quale è il nostro, mi spaventa. Macerata mi ha posto davanti a un bivio: o nascondo la testa sotto una coltre di sabbia o prendo atto che esistono e che vanno affrontati. Così non sono andato a Macerata per combattere il razzismo o perché sono antifascista; lascio queste nobili occupazioni a chi è più spavaldo di me. Sono andato a Macerata per me stesso: più della paura mi terrorizza vivere con la paura. Sono andato a riprendermi ciò che è mio, ovvero il diritto a vivere in un Paese solidale tra diversi e diverse. Avevo paura; sono arrivato a Macerata e, visto che ero uno su migliaia, forse decine di migliaia, mi sono sentito rassicurato. Ho vagato per il corteo con due compagne di molte iniziative, Marina e Simona, mi sono fermato insieme alle donne e alle finocchie come me, ho gridato "froce sempre / fasciste mai", ho salutato tante persone che conoscevo, ne ho cercate altre che non ho visto, ho abbracciato stretto stretto l’amico Ambrogio e Silvia e Nina, ho percorso il corteo avanti e indietro due volte, lo spezzone migrante esclamava parole che il mio cervello non è riuscito a registrare perché ero incantato dalla veemenza con cui gridavano ripetutamente "subito", e scioccamente mi sono detto che, forse, anche a loro la folla stava fornendo un aiuto essenziale a combattere il terrore, ritrovando nella mischia il calore che una società allo sbando ha brutalmente negato. La città era surreale, silenziosa, sbarrata, svuotata, effetto di un allarme che il sindaco ha usato sconsideratamente per fini personali. Un freddo becco, quasi zero gradi, un corteo boicottato in ogni modo, fatto sfilare in modo punitivo ai margini di una città in cui era stato di fatto decretato il coprifuoco, scuole chiuse, negozi chiusi, un solo bar aperto con un solo bagno per diecimila persone (perché i bagni pubblici erano chiusi), chiese chiuse, e nonostante tutto questo, tanta gente, tra le 20mila e le 30mila persone, venuta da tutta Italia. Nessuna manifestazione dei tempi recenti fa dei numeri simili, nessuna manifestazione in tempi recenti, organizzata senza l'aiuto (anzi con il sabotaggio delle organizzazioni grandi, come i grandi partiti e i sindacati confederali), riesce a radunare tutta questa gente in una piccola città di provincia mal collegata.

Femminista, antirazzista, antifascista, solidale, allegro, e in piazza, apertamente: esiste un'altra visione politica rispetto alla politica della paura. Se i giornali non la raccontano, la colpa è dei giornali.

Persino la definizione "giovani dei centri sociali" fa ridere chiunque fosse oggi a Macerata. C'erano molti ragazzi certo, ma la manifestazione era davvero intergenerazionale, e interclassista. C'erano persone come la partigiana Lidia Menapace che di anni ne ha 93, e ragazze di 16 anni di Nonunadimeno. Sfilavano affiancate, è la parte migliore del Paese.

Ho visto un migrante rimproverare un italiano perché aveva pisciato, disperato, contro un muro e ho misurato quanto l'Italia debba procurar loro un quotidiano spavento. A fine manifestazione mi sentivo meglio, e congelato ,e mi sono domandato cosa avremmo fatto noi che eravamo venuti da Bologna in automobile, e cosa avrebbero fatto queste persone stasera. Avrebbero avuto una casa calda in cui tornare? Un corpo amico da cullare? Non sarebbero rimaste pericolosamente sole? Ai migranti non ho avuto il coraggio di chiederlo e porre la domanda ai miei compagni caucasici non aveva senso, così l'ho salvata per me, come un utile promemoria, un angolo del libro piegato a ricordarmi che non basta andar un pomeriggio a manifestare per sentirsi a posto con la coscienza. Occorre cambiare le condizioni materiali della vita di tutti, per vivere tutti molto meglio. Ho sentito che è stata una giornata significativa, non risolutiva. Una tappa che non ci aspettavamo di dover percorrere. Ce ne saranno altre. Sarà nuovamente importante esserci, in qualche modo scalcagnato andare.  

* Maurizio Cecconi è attivista per i diritti civili e sociale, già portavoce della Rete Laica Bologna e del referendum per l'abolizione dei finanziamenti comunali alle scuole private. Attualmente è tesoriere per il Cassero Lgbti center  

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.