Nessun articolo nel carrello

Scontri in Nicaragua: la Chiesa solidarizza con i manifestanti

Scontri in Nicaragua: la Chiesa solidarizza con i manifestanti

Marcia indietro del presidente nicaraguense Daniel Ortega sulla riforma del welfare che avrebbe aumentato i contributi dovuti dalle imprese e le imposte ai pensionati per l’assistenza medica. Riforma contro la quale la protesta – soprattutto di studenti universitari – è costata in pochissimi giorni almeno 25 morti e decine di feriti.

I manifestati hanno avuto la Chiesa dalla loro parte. Sono «la riserva morale che abbiamo», ha detto il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi Managua, mons. Silvio Báez, uno degli ecclesiastici più influenti del Nicaragua, noto per le sue posizioni critiche su temi politici. Mons. Báez, insieme all’arcivescovo di Managua, card. Leopoldo Brenes, è andato ad appoggiare gli studenti riuniti presso la cattedrale, che come altri templi cattolici era diventata rifugio di manifestanti. È anche successo che alcune di queste chiese siano state bersaglio di attacchi da parte della polizia.

Non è stata da meno l’emittente televisiva della Conferenza episcopale nicaraguense, Canale 51, guadagnandosi lo scorso venerdì la sospensione del segnale, come peraltro successo ad altre 5 emittenti via cavo (di nuovo funzionanti due giorni dopo: «problemi tecnici», è stata la spiegazione - ritenuta poco credibile dagli interessati - della società che fornisce questo servizio,). L’oscuramento delle trasmissioni è stato bollato da mons. Báez come «censura da parte del governo», come «serio attacco alla libertà di stampa e di espressione» (agenzia Fides, 21 aprile).

Ieri, i vescovi delle diocesi di León, mons. Bosco Vivas, di Granada, mons. Jorge Solórzano, e di Sócrates, mons. René Sándigo, hanno chiesto alle autorità di agire con saggezza e sensatezza.

Sempre ieri, è intervenuto papa Francesco, dopo il Regina Coeli, davanti a migliaia di fedeli in piazza San Pietro, «preoccupato» per gli eventi che hanno prodotto scontri e «vittime civili». «Esprimo – ha aggiunto – la mia vicinanza nella preghiera a questo amato Paese e mi uniscono ai vescovi nell’appello a cessare ogni violenza, si eviti un inutile spargimento di sangue e vengano risolte pacificamente e con senso di responsabilità le questioni aperte».

*Foto di Fundscion Ong DE Nicaragua tratta da Wikipedia Commons immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.