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Invettiva del Centro per la Pace di Viterbo: organizzare la resistenza contro il governo razzista

Invettiva del Centro per la Pace di Viterbo: organizzare la resistenza contro il governo razzista

Il Centro di Viterbo per la Pace con questo duro comunicato, nel primo giorno del governo Salvini-Di Maio e alla vigilia della Festa della Repubblica, chiama ad "organizzare la resistenza morale e civile nonviolenta in difesa della legalità e dell'umanità".  

«Il governo del Paese è dunque preda dell'estrema destra razzista e golpista. Il nuovo esecutivo si appresta dunque ad eseguire il suo scellerato piano di persecuzioni razziste. Innumerevoli donne e uomini innocenti subiranno violenze indicibili.

Occorre ora organizzare la resistenza morale e civile nonviolenta contro la barbarie razzista. Occorre ora organizzare la resistenza morale e civile nonviolenta in difesa della legalità e dell'umanità.

Le persecuzioni razziste che tornano ad essere il cuore dell'azione del potere esecutivo, come ottanta anni fa. Come si è potuto arrivare a questo? Hanno concorso a questo abominevole esito molti fattori in un lasso di tempo non breve: di errore in errore, di sottovalutazione in sottovalutazione, di ignavia in ignavia, di viltà in viltà fino al cedimento finale.

Ma ancora in queste ultime settimane si poteva e si doveva resistere, si poteva e si doveva gridarlo dai tetti ciò che stava accadendo, si poteva e si doveva chiamare l'Italia civile alla mobilitazione in difesa della Costituzione repubblicana, della democrazia, dello stato di diritto, della civiltà, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Si doveva esprimere l'opposizione del popolo italiano e delle leggi italiane al razzismo e alle persecuzioni.

Invece le forze politiche democratiche sono restate alla finestra come belle statuine, mentre i razzisti stringevano d'assedio il Quirinale. Ancora in quest'ultima settimana tutte le forze politiche democratiche presenti in Parlamento avrebbero potuto e dovuto dichiarare senza esitazioni il loro voto di fiducia al governo Cottarelli, e mobilitarsi ovunque nel paese per sostenerlo, essendo ormai l'unica alternativa possibile all'insediarsi del regime dell'estrema destra razzista e golpista: neppure questo è stato fatto, viltà delle viltà.

Ed anche tante associazioni e tante persone che pure sono o si dicono concretamente impegnate nella solidarietà e contro il razzismo hanno avuto un atteggiamento pavido, o rassegnato, o di stolidissima sottovalutazione di ciò che stava accadendo, fino a sostenere l'aberrante tesi che tanto nulla sarebbe cambiato (tesi infame ed idiota quanto quella del "tanto peggio, tanto meglio", oggi riproposta nell'ipocrita versione "lasciamoli governare e vediamo che succede, magari non sono così razzisti e golpisti come dicono di essere").

Oggi i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista grottescamente spergiureranno su una Costituzione che hanno già ripetutamente dichiarato di disprezzare e di voler violare. Ne proviamo un estremo disgusto e un bruciante sdegno.

Domani è la festa della Repubblica, e i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista grottescamente siederanno nel palco d'onore come ministri e padroni del governo, a irridere tutto ciò che la Repubblica significa. Ne proviamo un'amarezza profonda e un'indignazione infinita.

Chi non ha abdicato alla propria capacità di comprensione ed ai propri doveri morali e civili sa che tante nostre sorelle e tanti nostri fratelli sono ora vieppiù esposti alla violenza, alla sofferenza, all'umiliazione, alla paura, alla schiavitù, alla morte. Sa che prima ancora del primo provvedimento razzista del nuovo ministro dell'Inferno - dell'Inferno, sì - già sono peggiorate le condizioni di vita di milioni di esseri umani nel nostro Paese, poiché tutti i prevaricatori e gli sfruttatori, tutti i teppisti razzisti, tutti gli schiavisti, tutti i trafficanti di esseri umani, già si sentono forti dell'effettuale complicità del governo dell'estrema destra razzista e golpista.

Sa che assai più difficile sarà ora la necessaria e irrinunciabile lotta per ottenere che siano legiferati i due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitù in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro Paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. E solo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro Paese in modo legale e sicuro è possibile sconfiggere e annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; solo riconoscendo il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro Paese è possibile inverare pienamente la democrazia, il cui fondamento è il principio "una persona, un voto".

Sa che occorre organizzare subito la resistenza morale e civile nonviolenta in difesa della legalità e dell'umanità, contro la barbarie razzista, contro tutte le persecuzioni.

Nel ricordo dei martiri della Resistenza. Nel ricordo di Martin Luther King. Nel ricordo di Hannah Arendt. Nel ricordo di Primo Levi. Nel ricordo di Nelson Mandela.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo - Viterbo, primo giugno 2018»

*Foto tratta da Creative Commons immagine originale e licenza

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