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Movimento di riforma Maria 2.0, le promotrici abbandonano la Chiesa cattolica

Movimento di riforma Maria 2.0, le promotrici abbandonano la Chiesa cattolica

MÜNSTER-ADISTA. Elisabeth Kötter e Andrea Voss-Frick, promotrici del movimento ecclesiale di riforma tedesco Maria 2.0, fondato nel 2019 per promuovere una maggiore partecipazione e diritti per le donne nella Chiesa cattolica, intendono lasciare la Chiesa cattolica come istituzione di diritto pubblico, pur restando cattoliche. Ne hanno dato notizia il 25 marzo all'Evangelical Press Service (EPD). È impossibile cambiare le gerarchie e le strutture di potere nella Chiesa, ha spiegato Voss-Fricke. Come dimostrano i casi di violenza sessuale da parte di sacerdoti, gli interventi della Congregazione per la Dottrina della Fede nel processo del Cammino Sinodale, con cui la Conferenza episcopale tedesca (DBK) e il Comitato centrale tedesco I cattolici (ZdK) cercano di attuare riformee, più recentemente, il divieto di benedire le coppie omosessuali.

Elisabeth Kötter cita ragioni personali di coscienza per il suo abbandono. Chiunque continui a fare parte di questo sistema, ha detto, è «colpevole di complicità», ha detto. Con Andrea Voss-Frick, tuttavia, vuole continuare a essere coinvolta nella sua comunità di origine a Münster e contribuire al dialogo interreligioso nella regione. Le due donne restano anche con Maria 2.0 perché, sostengono, «siamo ancora Chiesa».

Recentemente, il movimento di protesta ha fatto scalpore con l’affissione di sette tesi in più di 1.000 chiese tedesche. Le donne chiedono, tra le altre cose, «una Chiesa che promuova l’equità di genere con accesso per tutte le persone a tutti gli uffici, nonché educazione e lotta alle cause della violenza sessuale».

Nel 2019 sono usciti dalla Chiesa cattolica tedesca 272.771 fedeli, circa il 26,2% in più rispetto all’anno precedente (216.078), su un totale di 22,6 milioni. Secondo un recente sondaggio, l'82% di 2.000 intervistati ritiene che la Chiesa abbia perso credibilità negli ultimi mesi, soprattutto per mancanza di trasparenza nella questione degli abusi; il 28 per cento degli 835 intervistati che sono attualmente membri della Chiesa cattolica o protestante (dunque in sostanza uno su quattro) ha dichiarato di stare attualmente valutando la possibilità di lasciare.

In Germania, in ragione della forte ingerenza tra Chiesa e Stato, i contributi fiscali destinati alla confessione religiosa (denominati Kirchensteuer nel caso della Chiesa cattolica e protestante e finalizzati a mantenere i luoghi di preghiera, le strutture e il clero) vengono riscossi dall'anagrafe tributaria. L'imposta per il culto fu concessa alle Chiese in virtù del loro riconoscimento come istituzione di diritto pubblico. Per abbandonare formalmente  la Chiesa è dunque sufficiente una procedura di "disiscrizione" dai registri: la scelta di non adempiere più agli obblighi fiscali, infatti, viene comunicata ai competenti organi che provvedono ad annullare i sacramenti ricevuti, cancellando i nominativi dal registro battesimale.

 * Foto di Chondriammos tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza 

 

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