Nessun articolo nel carrello

Ministro Giovannini:

Ministro Giovannini: "aggiornare il progetto del ponte sullo Stretto di Messina". Piovono critiche da sinistra e da destra

Il Ponte sullo Stretto «è una questione storica da affrontare in modo pragmatico. Stiamo per affidare l’incarico per lo studio di fattibilità tecnico-economica» e «tra qualche giorno» si saprà a chi. Lo studio «servirà proprio per valutare le diverse soluzioni, compresa l’opzione-zero come ci ha chiesto il Parlamento. Il progetto esistente per la campata unica va in ogni caso aggiornato, sia per le nuove normative tecniche sia perché l’ipotesi di project financing non regge in relazione alle previsioni di traffico». (Il project financing è un’operazione economico-finanziaria attraverso la quale un ente pubblico concretizza un’opera o un progetto, con oneri finanziari di progettazione e realizzazione dello stesso posti parzialmente o totalmente a carico di società private. Queste ultime contano di ricuperare il denaro anticipato e gli interessi sullo stesso introitando il flusso di cassa derivante dai proventi dell’opera).

Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini in un’intervista rilasciata oggi a Il Messaggero, che gli sta attirando critiche da sinistra e da destra. 

 

Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, co-portavoce nazionali di Europa Verde, hanno diffuso subito un comunicato nel quale scrivono: «Prendiamo atto del cambio di posizione del ministro Giovannini che, da presidente dell’Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che riunisce oltre 290 tra istituzioni e reti della società civile, ndr) era nettamente contrario al Ponte sullo Stretto. Si continua a mantenere in vita l’idea di realizzare un’opera che ha consentito a tanti studi di progettazione di arricchirsi con i soldi degli italiani: a oggi, infatti, è stato speso quasi un miliardo di euro tra consulenze e progettazioni da quando si parla del Ponte sullo Stretto. Il ministro Giovannini ha la grande responsabilità di non essere riuscito, nel PNRR, a trasformare questo piano in un grande investimento sull’infrastruttura del trasporto pubblico locale e regionale. Il PNRR, infatti, prevede la sostituzione di un misero 11% dei treni regionali, ossia poco più di 50 treni, su un totale di 456, di cui la metà ancora alimentata a diesel».

«Il Sud di cui parla Giovannini – ribattono i portavoce di Europa Verde – è un Sud che ancora va con le littorine, che impiegano sette ore per condurre i passeggeri a Taranto o a Reggio Calabria, riempiendo i vagoni del fumo derivante dalla combustione del gasolio. È il segnale di un ritardo infrastrutturale dovuto alla miopia di chi non riesce a dare priorità negli investimenti infrastrutturali del trasporto, privilegiando opere faraoniche che presentano gravi problematiche strutturali derivate dall’elevato rischio sismico dell’area dello Stretto di Messina». 

«Ma il grande tema, oggi», osservano ancora, «è che il ministro Giovannini non affronta e, anzi, intende proseguire questo sperpero di denaro pubblico per rifinanziare studi di fattibilità, mentre la depurazione del centro-sud è carente, come certificato dalla condanna della Corte di Giustizia Europea; mentre l’acqua potabile si disperde per oltre il 50% e, in alcune zone, ancora non arriva».

Da destra, è insorta Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia, con una nota in cui dice che sul Ponte sullo Stretto «il governo continua a non dare indicazioni in merito a una chiara posizione politica sul tema»: il ministro Giovannini, scrive la deputata, «prende tempo ed evoca, per la prima volta, una fantomatica “opzione zero”, che il Parlamento non ha mai chiesto. Al contrario, le Camere hanno dato, votando favorevolmente a due mozioni sul tema, atti di indirizzo ben precisi all’esecutivo in merito alla necessità di trovare le risorse necessarie per costruire questa grande opera».

*Una ricostruzione in 3D del ponte sullo Stretto di Messina

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.