Lula vittima di un processo fazioso. La Commissione Diritti Umani dell'Onu obbliga il governo brasiliano al risarcimento
La Commissione dei Diritti Umani dell’Onu ha comunicato ufficialmente, il 28 aprile 2022 che l’ex presidente Luiz Ignácio Lula da Silva è stato vittima di un processo fazioso condotto dall’ex giudice Sergio Moro nella operazione Lava Jato e che quindi è stato un prigioniero politico in Brasile. Dei 18 periti del Comitato di Diritti Umani, 16 hanno concluso che l’ex presidente fu processato, giudicato e condannato in modo ingiusto con l’intenzione di incriminarlo. L’ex giudice Sergio Moro, ex ministro della giustizia del governo di Jair Bolsonaro, secondo il Comitato ha anche violato i diritti politici di Lula, nonché il diritto alla presunzione di innocenza. Le «violazioni procedurali» dell'operazione hanno impedito al leader del Partito dei lavoratori (PT) di candidarsi alle elezioni del 2018, poi vinte appunto da Bolsonaro. Le autorità brasiliane hanno disatteso inoltre un’ingiunzione dell’ONU, emessa in agosto 2018, che chiedeva il mantenimento dei diritti politici di Lula fino a quando il caso fosse valutato dal Supremo Tribunale Federale/STF. L’ingiunzione venne ignorata dal governo di allora, retto da Michel Temer.
Nel documento emesso a Ginevra le Nazioni Unite esigono anche che il governo brasiliano traduca, pubblichi e divulghi ampiamente il contenuto della decisione, che è stata inviata alla difesa di Lula e al governo federale. Entro 180 giorni le autorità brasiliane dovranno informare sulle misure prese per rendere effettiva una forma di riparazione per rendere giustizia a Lula.
In una conferenza stampa del 28 aprile gli avvocati dell’ex presidente, Cristiano Zanin Martins e Valeska Teixeira, hanno sottolineato che la decisione dell’ONU è «storica» ed è «una vittoria non solo del presidente Lula, ma di tutti coloro che credono nella democrazia e nello Stato di diritto. Questa dunque è stata la posizione assunta dall’ONU e la accogliamo con molta gioia. Perché questo è un processo iniziato nel 2016 e durato anni».
Nelle sessioni di giudizio svoltesi fra 28 gennaio e 25 marzo 2022 l’ampia maggioranza del periti ha riconosciuto le violazioni di diversi articoli del Patto Internazionale di Diritti Civili e Politici che trattano del diritto a un processo giusto e imparziale, del diritto alla privacy e dei diritti politici, tutti violati nel dibattimento giudiziario sul caso Lava Jato contro Lula. La decisione del Comitato è vincolante, dal momento che il Brasile è firmatario di tale Patto Internazionale.
Nell'ambito dell'operazione "Lava Jato", l'ex giudice Sergio Moro ha condannato per corruzione Lula a 12 anni e un mese di reclusione. L'ex presidente ha trascorso un anno e sette mesi in carcere, fino a quando nel novembre 2019 la Corte suprema ha dichiarato incostituzionale la sua reclusione e gli è stata restituita la libertà.
Lula ha sempre negato le accuse e si è detto vittima di un complotto per impedirgli di candidarsi a quelle elezioni, come sostiene ora La Commssione dei diritti umani dell’Onu.
*Lula con Benedetto XVI il 9maggio del 2007. Foto di Ricardo Stuckert/PR - Agência Brasil, tratta da it.wikipedia. org, immagine originale e licenza
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