Per un cristianesimo senza religione. La sfida di un prete italiano per «ritrovare la "Via" di Gesù»
Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 02/07/2022
DOC-3196 SAN PIETRO IN CARIANO (VR)-ADISTA. Dopo l'edizione in francese e in spagnolo, è uscito anche in italiano, grazie a Gabrielli editori, il libro di Bruno Mori, prete italiano residente nel Quebec da più di 40 anni, dal titolo Per un cristianesimo senza religione. Ritrovare la “Via” di Gesù di Nazaret (pp. 256; 18,50 euro): una delle opere più significative del nuovo paradigma post-religionale, di cui Adista ha già offerto alcuni stralci al momento della sua pubblicazione in spagnolo (v. Adista Documenti n. 37/21). Impegnato a liberare il cristianesimo «dalla prigione della religione», al fine di salvarlo dall'«attuale insignificanza» di cui soffre nel mondo occidentale, Mori opera una radicale decostruzione dei miti cristiani, evidenziando come «all’origine delle religioni, come pure di tutte le altre strutture sociali organizzate», vi sia proprio questa capacità umana di produrre fantasie, favole e miti, come «lo strumento più efficace» mai inventato «per mettere insieme, ordinare, organizzare e gestire società complesse composte da un gran numero d’individui». È questo «il cuore tematico del libro» secondo il suo curatore Ferdinando Sudati, il quale sottolinea come l'autore non sia «né l’unico né il primo ad affrontare tale impervio argomento, ma è sicuramente tra i rarissimi che lo fanno con chiarezza, senza tergiversazioni e senza diluire i termini della questione». Per esempio affermando che, essendo il Mistero ultimo, tradizionalmente chiamato Dio, totalmente inaccessibile alla conoscenza umana, «tutto ciò che gli umani hanno detto o dicono su Dio (compresa la sua esistenza o non-esistenza) è solo il prodotto della loro immaginazione». E per di più questa riflessione Mori la sviluppa «dall’interno dell’istituzione ecclesiastica e come teologo cattolico».
Con quest’opera, prosegue Sudati, «la voce di un religioso e presbitero italiano – sebbene canadese di adozione – entra a pieno titolo a far parte di quella “profezia teologica” (José María Vigil) che sta dicendo ai cristiani di oggi la necessità di superare la fase mitologico-teistica della loro credenza religiosa: non solo perché essa abbia un futuro ma perché sia una benedizione per la società umana di domani».
Né quest'opera di decostruzione può rappresentare un ostacolo per la sequela di Gesù: se in passato, sostiene Mori, era impossibile essere cristiani senza credere nella sua divinità, «oggi molte persone non vedono più la necessità di tale fede per considerarsi seguaci del Nazareno». Piuttosto, continua, «per questi cristiani, voler trasformare Gesù in un Dio vero, ontologico e sostanziale, come pretende il dogma cattolico, distrugge alla radice l’autenticità umana della sua persona e, di conseguenza, annulla l’importanza e il valore di riferimento esemplare che l’uomo di Nazaret possiede per ognuno di noi».
Di seguito alcuni stralci del libro tratti dal primo capitolo, «Miti e pensiero mitico» (il libro può essere acquistato anche presso Adista, scrivendo ad abbonamenti@adista.it; telefonando allo 06/6868692; o attraverso il nostro sito internet, www.adista.it).
*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza
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