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Cuba /1. Approvato il diritto di famiglia più inclusivo del mondo

Cuba /1. Approvato il diritto di famiglia più inclusivo del mondo

Tratto da: Adista Notizie n° 34 del 08/10/2022

41230 L’AVANA-ADISTA. Non c’è al mondo legislazione più inclusiva sulla famiglia di quella approvata dai cubani con il referendum il 25 settembre, e che sostituisce quella del 1975. Sono andati a votare in 5.806.078 persone sugli 8.425.147 aventi diritto, il 68,91 %, il 66,8 dei quali ha detto “sì”. Una percentuale di partecipazione bassina paragonata a quelle dei referendum costituzionali del 2019 (84,4 %) e del 1976 (98 %), a dimostrazione che la riforma del diritto di famiglia non ha incontrato il favore di tutti i cittadini, o quantomeno l’interesse. O forse l’astensione è stato un modo di mostrare opposizione al governo. Lo aveva riconosciuto e previsto lo stesso presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, secondo il quale alcuni settori avrebbero potuto «non avere nulla contro il nuovo Codice delle famiglie», ma votare contro di esso «perché la loro situazione al momento è complessa», con «carenze, blackout» e «una parte importante dell'economia paralizzata». «Ci possono essere persone – aveva aggiunto – che potrebbero dare anche un voto di punizione», posizione peraltro considerata «legittima».

Riguardano omosessuali, donne, bambini e nonni i punti più innovativi e qualificanti della legge (480 articoli redatti da un team di 30 esperti, 25a versione del testo, approvata, dopo un iter deliberativo svoltosi tra febbraio e aprile 2022, dall'Assemblea nazionale del potere popolare, il Parlamento cubano; testo integrale al link). Fra di essi:

- matrimonio fra persone dello stesso sesso (col che Cuba diventerà il nono Paese dell'America Latina a legalizzare il matrimonio omosessuale, dopo Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Colombia, Ecuador, Costa Rica e Messico): se prima il matrimonio era definito «unione volontaria di un uomo e di una donna», il nuovo testo lo considera «unione volontaria di due persone aventi la capacità giuridica di farlo, per vivere insieme, sulla base dell'affetto, dell'amore reciproco e di rispetto». Comporta anche la possibilità di adozione;

- stop al matrimonio precoce: il Codice del 1975 prevedeva la possibilità eccezionale di formalizzare con l'approvazione dei genitori un matrimonio precoce all’età di 14 anni per le femmine e 16 per i maschi; il nuovo disegno di legge afferma che «la capacità delle persone di formalizzare il matrimonio si raggiunge a diciotto (18) anni di età». Ricorda la CNN che «secondo l'UNICEF, i matrimoni precoci rubano alle ragazze la loro infanzia, mettendo a rischio la loro vita e la loro salute. Inoltre, le ragazze che si sposano prima dei 18 anni sono più a rischio di violenza domestica»;

- disposizioni contro la violenza di genere: il nuovo Codice riconosce gli episodi di discriminazione e di violenza in famiglia e afferma che essi «costituiscono espressioni di violenza familiare: abusi verbali, fisici, mentali, morali, sessuali, economici o patrimoniali, negligenza, negligenza e abbandono, sia per atto che per omissione, diretto o indiretto»;

- legalizzazione della maternità surrogata: nel nuovo testo, il cosiddetto “utero in affitto” è chiamato “Gestazione solidale”, perché non può essere mediato da alcun «tipo di compenso, dono o altro vantaggio» e deve adempiere a una serie di condizioni quali ragioni altruistiche e di solidarietà umana;

- il diritto delle persone al pieno sviluppo della salute sessuale e riproduttiva nell'ambiente familiare indipendentemente dalla loro età, sesso o disabilità; nonché all'educazione alla riproduzione e alla pianificazione familiare, comunque adeguata alla loro età;

- il diritto della bambina, del bambino e dell'adolescente, in quanto soggetti di diritto, a essere ascoltati nelle questioni familiari secondo la propria capacità e progressiva autonomia;

- riconoscimento della «responsabilità genitoriale» dei nonni, cosa fondamentale per l'isola, terra di emigrazione;

- la proibizione di forme inappropriate di disciplina;

- viene esteso l'obbligo familiare di provvedere al cibo, non solo a genitori e figli, ma anche a zii e nipoti e il diritto alla comunicazione o alla relazione con parenti» indipendentemente dall’età e dalla disabilità.

Le congratulazioni del presidente

Finita la conta dei voti del 25 settembre, il presidente Díaz Canel ha mostrato tutta la sua gioia: «Cuba ha vinto, ha vinto tutto il popolo dando a se stesso più diritti», ha dichiarato. «Abbiamo vinto nella giustizia sociale. Ancora una volta, dal profondo dei nostri sentimenti, congratulazioni, Cuba», L’approvazione della norma giuridica da parte della popolazione è stata «una dimostrazione di civiltà, di spirito democratico e di partecipazione entusiasta», «una vittoria per Cuba, per il popolo, per gli affetti e per l'amore».

Un risultato forse atteso con una certa ansia perché, come ha sottolineato il presidente, la partecipazione è stata notevole nonostante il difficile contesto dovuto alla situazione economica, ai movimenti migratori e alle comprensibili discrepanze con i postulati del Codice in un Paese che, è notorio, è stato culturalmente piuttosto omofobo. 

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