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Nell'epoca “post-religionale”, quale spiritualità per rivitalizzare le democrazie politiche?

Nell'epoca “post-religionale”, quale spiritualità per rivitalizzare le democrazie politiche?

Tratto da: Adista Documenti n° 43 del 17/12/2022

DOC-3226. PALERMO-ADISTA. Spiritualità, fede, religione, post-teismo, politica, democrazia: è Augusto Cavadi a intrecciare questi temi in una riflessione “ispirata” da don Ernesto Buonaiuti – teologo “modernista” e prete cattolico scomunicato negli anni Venti del ‘900 e mai riabilitato –, in particolare da alcune sue tesi risalenti a un anno prima della morte che lo colse nel 1946. In particolare è, secondo Cavadi, «di scottante attualità: la necessità di una linfa spirituale senza la quale ogni regime democratico è condannato al fallimento».

È il 1945 quando Bonaiuti scrive che «non una democrazia cristiana si doveva creare in Italia, ma si doveva cercare unicamente e semplicemente di infondere nel socialismo un’anima religiosa e cristiana, che lo salvasse dall’abominio delle abbrutenti e circoscritte preoccupazioni economiche».

«Da dove attingere – si chiede Cavadi – tale linfa spirituale a garanzia delle conquiste democratiche?». Non la Chiesa, che secondo Buonaiuti pratica «criteri disciplinari» e «metodi pedagogici» tali da ispirare «la concezione totalitaria dello Stato»; non la filosofia idealistica hegeliana; sì il messaggio evangelico originario, non deformato dalle superfetazioni dogmatiche ecclesiastiche e non interpretato in forme integralistiche. E allora, secondo Cavadi, proprio per «valutare la proposta» di Buonaiuti cogliendone la validità e l’attualità, bisogna assumere «seriamente le istanze principali dell’attuale movimento “post-religionale” (più o meno strettamente connesso con il “post-teismo”)». Istanze che riportano alla mistica per rivitalizzare quella spiritualità che, attraverso l’esperienza del divino che è in noi e che ci rapporta ai nostra fratelli, rivitalizzi e animi la democrazia.

Un appello alle gerarchie ecclesiastiche, ma anche al mondo laico, per la riabilitazione di Buonaiuti fu lanciato nel 2014 da Vittorio Bellavite, portavoce della sezione Italiana di Noi siamo Chiesa, e Gian Franco Monaca, redattore di Tempi di Fraternità, raccogliendo a oggi quasi 500 firme di preti e laici, associazioni e movimenti, riviste, storici, teologi e intellettuali, giornalisti, esponenti del mondo cattolico e no (v. Adista Notizie n. 25/14); Noi siamo Chiesa sta promuovendo la ripubblicazione di tre suoi libri, a oggi introvabili, tentando di attivare la rilettura di questo teologo, anticipatore del Concilio.

Qui il testo di Augusto Cavadi.

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