Ucraina: agli arresti il metropolita Pavel per fiancheggiamento con la Russia
«Sono stato messo agli arresti domiciliari». Questo l’annuncio, ieri, del metropolita Pavel della Chiesa Ortodossa canonica ucraina (UOC), che dal 1994 è stato il responsabile del Monastero delle Grotte di Kiev (Kyiv-Pechersk Lavra) fino a quando, il 29 marzo scorso, il governo ucraino ha dato il via all’ordine di sgombero dei monaci UOC avendo dichiarato scisso il contratto di locazione in vigore da anni (la Lavra è proprietà dello Stato ucraino). La mossa governativa rientra nell’intenzione di mettere al bando la UOC, considerata fiancheggiatrice della Russia. La UOC è stata legata al patriarcato di Mosca fino a maggio scorso, quando se n’è pubblicamente distacca condannando l’aggressione russa all’Ucraina.
«Ha offeso i sentimenti religiosi degli ucraini e ha giustificato l'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina»: di questo accusa Pavel la procura generale di Kiev su Telegram. In particolare, è sospettato di «violazione dell'uguaglianza dei cittadini a seconda della loro razza, nazionalità, appartenenza regionale, credenze religiose e giustificazione-negazione dell'aggressione armata della Federazione Russa contro l'Ucraina e glorificazione dei suoi partecipanti». «Secondo le indagini - afferma l'accusa - il religioso nei suoi discorsi ha ripetutamente insultato i sentimenti religiosi degli ucraini, sminuito le opinioni dei credenti di altre fedi e ha cercato di creare atteggiamenti ostili nei loro confronti».
In un'udienza in tribunale all'inizio della giornata, il metropolita ha affermato che «non era mai stato dalla parte dell'aggressione» e ha negato di essersi opposto all'ordine delle autorità di lasciare il complesso della Lavra. È anche vero però, a quanto si sa, che la UOC ha fatto ricorso contro la decisione del governo di scissione del contratto di locazione.
Intanto il Monastero delle Grotte passa sotto la responsabilità della Chiesa Ortodossa dell’Ucraina (OCU, autocefala dal 2018 dopo il distacco dalla UOC) il cui primate è il patriarca Epifany. Questi ha già nominato responsabile del Monastero l'archimandrita Avraamiy, uno dei fratelli della UOC (dunque passato all’OCU), il quale sta cercando di reclutare altri monaci: ha realizzato un video e scritto un appello agli altri fratelli del monastero perché si uniscano alla Chiesa ortodossa autocefala, anche perché questa non ha monaci a sufficienza per curare tutte le attività del Monastero.
Pavel, oltre che ai domiciliari, è finito anche al centro dell'ironia social, riferisce Hoffingtonpost.it. «Niente di strano» il provvedimento che ha colpito il metropolita, commenta su Twitter il sito di notizie indipendente bielorusso Nexta, un religioso che ama il lusso tanto da essere soprannominato «'Pasha Mercedes'» e gira «con con una sciarpa Louis Vuitton. Non si sa quanto costi un simile accessorio di abbigliamento, ma si conoscono le tariffe approssimative del marchio».
*Kiev Pechersk Lavra. Foto di jmv, tratta da Flikr, immagine originale e licenza
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