LETTERE FUORISACCO
Tratto da: Adista Notizie n° 33 del 06/05/2006
Santo
subito?
Egregio direttore,
"se stasera sono qui"… a scriverle è perché amo con tutto il cuore la mia santa Chiesa (...).
Forse stiamo ritornando ad una Chiesa medievale? Venero Giovanni Paolo II, ma vederlo trattare così…! Lo slogan (infelice!) di "Santo subito" per ironia della sorte è stato "usato" anche per un politico italiano! (a Bari). Quanti "veri santi" hanno giurato tutto per Gesù e sono stati, per grazia di Dio, non "offesi da tanto trambusto" (Sal 2,1). A cominciare da Giovanni XXIII, che non è stato nemmeno acclamato "magno". Cosa ha fatto di meno? Non ha fatto "di più", forse, imponendo il Concilio Vaticano II (ormai tradito)?
Charles De Foucauld, assassinato per la sua "umile e profetica presenza" tra i Tuareg del Sahara, ha fatto "di meno"?
Quanto ha aspettato per avere la qualifica di "beato" dalla Santa Chiesa? Il conto è questo: morte, 1916; beatificazione, 13/10/2005. Uguale: 84 anni!
La Beata Elia di S. Clemente, consumata d'amore per il suo Sposo divino in un carmelo di Bari, vale forse "di meno", perché beatificata il 18/3/2006? Il conto degli anni in "parcheggio"? Eccolo. Essendo morta il 25/12/1927, il risultato dell'operazione è presto fatto: 79 anni.
Abbiamo già dimenticato il "canto" conciliare della "Chiesa dei poveri"? Il richiamo ad una Chiesa non chiassosa e tormentata dagli spiriti impuri della superbia, dalla lussuria del potere, dalla vanità o dalla concupiscenza? Come è possibile che emergano pericolosi "culti della personalità"?
Il giorno delle ceneri, invano, la Chiesa ci dice: "Ricordati, uomo, che sei polvere e polvere ritorne-rai"; "Convertiti e credi al Vangelo".
Come sognare un vero cammino ecumenico quando percorriamo sventatamente queste strade che invece di unirci ci dividono dagli altri cristiani, che come noi, o forse più di noi seguono il Cristo umiliato, offeso, crocifisso, ma che poi è risorto per invitarci di nuovo alla sua sequela crucis?
Le mie, però, sono solo riflessioni di un "povero e umile operaio della vigna del Signore", prete, ma non papa...
don Francesco
Rotondo
Bitonto (Ba)
Vino nuovo
in otri vecchi
Cara Adista,
ultimamente ci hai fatto giungere diverse dichia-razioni di dissenso interne all'istituzione ecclesiastica cattolica. Ma esse mi hanno fatto pensare al "vino nuovo immesso in otri vecchi" e alla "stoffa nuova applicata ad abiti logori" di cui parla il Vangelo.
Il dissenso vero, efficace, non può essere se non quello radicale. Che va, cioè, alla radice delle contestazioni e, soprattutto, non è connivente, corresponsabile con ciò su cui dissente. Il dissenso vero è quello che non riconosce ad alcuno il potere di rappresentare Dio in Terra ed imporre agli ciò in cui devono credere.
Una Chiesa diversa - libera, non dogmatica, comunitaria, non gerarchica e autenticamente universale - io non voglio più attenderla: voglio viverla. Attraverso tutti gli incontri di ogni giorno, realizzati unicamente in nome dell'a-more per il Bene. Il che è come dire in nome dell'a-more per Dio, me stessa, il mondo intero.
Vera Lezzi
Bari
Lidia
for president
Il momento è adesso.
Per proporre che alla Presidenza della Repubblica finalmente vada una donna, una donna della Resistenza, una donna della nonviolenza, una donna del femminismo; una donna della cultura e dell'im-pegno civile, una donna costruttrice di pace e di democrazia, di giustizia e di solidarietà, di legalità e di misericordia, di riconoscimento di umanità, di affermazione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Questa donna, lo abbiamo pensato in molte persone, è Lidia Menapace.
Perché questo miracolo sia possibile occorre che ogni persona che condivide questa proposta faccia la sua parte: che la diffonda, l'argomenti, la faccia conoscere fra tutte le cittadine e tutti i cittadini, e particolarmente la faccia conoscere alle persone che fanno parte del Parlamento della Repubblica Italiana e che nelle prossime settimane dovranno eleggere il nuovo capo dello Stato.
In un momento così incerto e così decisivo per l'Italia e per il mondo, impegnamoci affinché alla Presidenza della Repubblica ci sia finalmente una donna, una donna della Resistenza, una donna della nonviolenza, una donna del femminismo: Lidia Menapace.
Peppe Sini
responsabile
del "Centro di ricerca per la pace" - Viterbo
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