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PALERMO: FESTE E PROCESSIONI, PIOGGIA DI MILIONI. LA CHIESA SPENDE, IL COMUNE PAGA

Tratto da: Adista Notizie n° 59 del 02/09/2006

33513. PALERMO-ADISTA. 1 milione e 385mila euro: questa la cifra stanziata per feste di quartiere e manifestazioni religiose dalla giunta comunale di Palermo, che nei primi giorni di agosto ha approvato una delibera che prevede il finanziamento di ben 131 iniziative fra spettacoli di quartiere e manifestazioni a carattere religioso. La segnalazione di una mole così ingente di proposte di finanziamento era stata raccolta negli ultimi mesi da numerosi consiglieri comunali della maggioranza e dell'opposizione, nonché dallo stesso staff del sindaco Diego Cammarata (Forza Italia): a Palermo, del resto, si vota tra pochi mesi per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale e sono in molti a ritenere che i cospicui finanziamenti siano frutto di un tentativo dei consiglieri e dei partiti locali di ingraziarsi l'elettorato e le parrocchie delle rispettive circoscrizioni elettorali. Per questo l'aula di Palazzo delle Aquile, con un accordo bipartisan avrebbe agevolmente fatto passare il provvedimento che, si legge nel frontespizio, avrà "immediata esecuzione".

Dissenso nei confronti della delibera è stato espresso da Emilio Arcuri, capogruppo di Primavera siciliana in consiglio comunale: "Questa delibera, che è stata avallata a destra come a sinistra, dimostra quanto sia esile il confine tra clientelismo e voto di scambio. Stiamo assistendo agli stessi inciuci dell'Assemblea regionale. È un pessimo spettacolo". "Dal grande ‘inciucio'" si è formalmente dissociata anche Rifondazione Comunista: "Né io né la collega Antonella Monastra - ha dichiarato il consigliere del Prc Ermanno Giacalone - abbiamo partecipato alla spartizione dei contributi". "Noi non c'entriamo con la politica dei Democratici di sinistra che continuano la loro stagione di inciuci con Forza Italia". Accuse prontamente respinte al mittente dal diessino Davide Faraone: "Non accettiamo che ci si accusi di avere ‘inciuciato' con la maggioranza e non accettiamo lezioni di moralità da nessuno. La verità è che a Palermo manca un regolamento per le attività culturali. Chi fa associazionismo a sinistra a chi dovrebbe rivolgersi per ottenere un contributo se non a noi? Se esistesse un bando al quale iscriversi non ci troveremmo ogni anno davanti allo stesso problema".

La lista delle iniziative che otterranno il contributo dell'amministrazione cittadina, i cui dettagli sono stati resi noti il 9/8 nelle pagine palermitane di Repubblica, è assai lunga: per rimanere all'ambito strettamente religioso, per i festeggiamenti in onore di San Giuseppe l'associazione Eurosprint 2002 percepirà 10mila euro e il Circolo della Speranza di Passo di Rigano 15 mila. 4mila euro saranno invece assegnati alle ancelle missionarie di Cristo Re, per l'organizzazione dei festeggiamenti in onore di suor Maria Catena, mentre per la ricorrenza di Maria Santissima del Rosario la parrocchia omonima percepirà 13 mila euro. Stanziati inoltre 5 mila euro a favore dell'associazione Cruillas 3000, che organizza l'iniziativa "Bambini in parrocchia". Altri finanziamenti andranno poi alle confraternite Maria Santissima Assunta alla Guadagna e San Gaetano, alle parrocchie del Santissimo Crocifisso, San Gabriele Arcangelo, San Giacomo Militari, Madonna Santissima delle Grazie, San Giuseppe a Passo di Rigano.

Come spesso avviene in questi casi, la distribuzione "a pioggia" ha lasciato qualcuno all'asciutto: è il caso del presidente della prima circoscrizione di Palermo, Calogero Salamone, di Forza Italia, che si è invano prodigato affinché fossero concessi finanziamenti anche alla congregazione di Santa Rosalia al Capo. "Perché hanno dato i soldi agli altri e a noi no?": "Mi sento discriminato, anzi stanno discriminando il mio rione".

C'è però una parte del clero siciliano che, sulle pagine palermitane di Repubblica, mostra di non aver accolto con favore tanta "beneficenza" da parte del Consiglio comunale uscente. Padre Francesco Michele Stabile, parroco di S. Giovanni Bosco a Bagheria, sottolinea di non aver "mai chiesto soldi al Comune per la festa del santo patrono", e ricorda la lezione di don Pino Puglisi, "che appena arrivato a Brancaccio sospese le celebrazioni per San Gaetano, perché non vedeva chiaro nell'organizzazione del comitato della festa e nella gestione del denaro". "Purtroppo - sottolinea Stabile - il Comune continua ad avere la tentazione di cercare il consenso attraverso i finanziamenti. E, così facendo, la festa patronale viene anche svilita. Come sarebbe bello, invece, che il santo del quartiere fosse celebrato con la partecipazione attiva di tutta la gente".

"Io chiedo soldi al Comune solo per i progetti sociali, non certo per le feste", dichiara don Antonio Garau, parroco della Parrocchia Maria Ss. del Carmelo ai Decollati. Idem per don Baldassarre Meli, salesiano, per anni animatore dell'oratorio di Santa Chiara nel difficile quartiere dell'Albergheria (v. Adista n. 53/03), oggi alla parrocchia Santa Lucia di Castelvetrano (Trapani). Don Baldassare attende ancora un finanziamento promesso anni fa dal sindaco Cammarata per i bambini di Santa Chiara, i poveri di Biagio Conte e le suore di Madre Teresa di Calcutta. "Ma all'Albergheria non è mai arrivato nulla". Comunque, secondo Meli, il rischio della strumentalizzazione politica, quando si accettano soldi dall'amministrazione pubblica, è sempre in agguato e "si annida non solo nei soldi per le feste, ma anche in quelli, ben più cospicui, per le ristrutturazioni delle chiese".

Per questa ragione, al quartiere della Marinella - dove il vincenziano padre Francesco Marti è parroco di Sant'Ambrogio - da ormai quattro anni la festa patronale non si fa più: "Piuttosto - spiega il padre Francesco - alla fine di ogni anno pastorale, la parrocchia organizza una grande festa che vede per due giorni la reale partecipazione di tutto il quartiere. In quella occasione - spiega ancora il parroco - la settima circoscrizione offre un sostegno, ma non in termini di soldi, bensì di strutture".

Più possibilista padre Nino Fasullo, religioso redentorista, direttore della rivista Segno ed animatore della Settimana Alfonsiana. Padre Fasullo non è pregiudizialmente contrario ai finanziamenti pubblici, "ma le parrocchie devono saper mantenere i propri spazi di autonomia". Inoltre, afferma, "mi piacerebbe vedere una maggiore trasparenza e documentazione, sia da parte del Comune che da parte dei beneficiari. Il solo modo per evitare clientelismi è questo: assicurare che i soldi siano attribuiti secondo rigidi criteri".

Le polemiche innescate dalla delibera hanno indotto il Comune di Palermo a precisare che il dettaglio delle spese affrontate dalle confraternite religiose per le feste di quartiere verrà esaminato con attenzione: al momento della liquidazione dei contributi sarà inoltre necessario presentare una lettera nella quale si dimostri che la Curia ha concesso il suo placet alla manifestazione. "È giusto - afferma il consigliere di Forza Italia Agostino Portanova - che il Comune finanzi l'illuminazione, gli addobbi floreali, la banda. Ma non è accettabile spacciare e farsi finanziare per festa religiosa lo spettacolo che segue la funzione religiosa con cantanti e cabarettisti". (valerio gigante)

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