ALLARME IN FRANCIA PER IL RITORNO DEL RITO TRIDENTINO: VESCOVI E PRETI TEMONO LA RIVINCITA DEI LEFEBVRIANI
Tratto da: Adista Documenti n° 80 del 11/11/2006
DOC-1793. PARIGI-ADISTA. Sta crescendo d'intensità in Francia la tensione per la questione del ripristino del rito tridentino, in seguito all'apertura da parte di Benedetto XVI ad un'ala dei lefebvriani (v. Adista n. 77/06). Mentre si stanno moltiplicando su Internet i blog dei gruppi tradizionalisti che chiedono insistentemente il ritorno della messa di San Pio V, la gerarchia della Chiesa cattolica fa sentire la sua voce. Sono ben dieci, infatti, i vescovi della regione ecclesiastica di Besançon e delle diocesi di Strasburgo e Metz che, dopo l'esempio dei loro confratelli della Normandia, firmano un comunicato in cui esortano i loro fedeli a "proseguire il lavoro intrapreso" nel corso degli anni dal punto di vista della liturgia. Dall'altra parte della "barricata", in una petizione, il "Collectif 51", che raccoglie tradizionalisti di Reims, chiede al proprio arcivescovo, mons. Jordan, di "autorizzare la celebrazione dei sacramenti secondo i testi liturgici in vigore nel 1962", mentre il blog Homme nouveau si pone l'obiettivo di raccogliere migliaia di firme a sostegno del papa. Sono arrivate a 47, nel frattempo, le firme dei preti "nati dopo il Vaticano II" (v. Adista n. 77/06) che hanno scritto una lettera ai vescovi, al presidente della Conferenza episcopale francese e al nunzio apostolico, per esprimere la loro inquietudine di fronte ad uno scenario di potenziale divisione nella Chiesa.
Per il vescovo emerito di Amiens mons. Jacques Noyer, le discussioni in corso non sono querelle da sacrestia né "capricci per il gusto delle cerimonie", ma segni dell'esitazione nel proseguire la rotta che contraddistingue l'"ammira-glio" della flotta ecclesiale, il papa, come ha affermato in un articolo pubblicato sul settimanale cattolico francese Témoignage chrétien (26 ottobre), e intitolato "Santo Padre, non lo faccia!".
Gongola, nel frattempo, l'abate Philippe Laguérie, il lefebvriano superiore dell'Istituto Buon Pastore di Bordeaux, recentemente riconosciuto dal papa, affermando di voler "aprire parrocchie ovunque in Francia e altrove". "Non sarà un fattore di divisione, al contrario", ha dichiarato alla stampa, aggiungendo che vi sono già, nell'Istituto, quattro seminaristi pronti per l'ordinazione, e che stanno per essere accolti una decina di sacerdoti sudamericani. "Siamo il primo picchetto posto dal papa per tornare all'unità liturgica", ha detto.
Di seguito riportiamo integralmente il comunicato dei dieci vescovi francesi; il testo integrale della lettera dei preti "nati dopo il Vaticano II" (pubblicato sul sito francese www.theologia.fr); e l'articolo di mons. Noyer, in una nostra traduzione dal francese. (ludovica eugenio)
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