Nessun articolo nel carrello

EUCARISTIA: "PER MOLTI", MA NON "PER TUTTI". DAL VATICANO UNA NUOVA TRADUZIONE DEL MESSALE ROMANO

Tratto da: Adista Notizie n° 87 del 09/12/2006

33665. ROMA-ADISTA. Nel giro di uno o due anni cambierà la versione italiana delle parole della consacrazione del calice nella celebrazione della messa: sostituendo l'odierno "per tutti", in uso da oltre trent'anni, con la formula "per molti", più aderente al testo latino del Missale Romanum, che recita "pro multis". Il cambiamento avviene per volontà di papa Benedetto XVI, che ha comunicato il suo "indirizzo" al prefetto della Congregazione per il Culto divino, card. Francis Arinze, il quale a sua volta ne ha informato i presidenti delle diverse Conferenze episcopali nazionali in una lettera datata 17 ottobre 2006 e resa nota la scorsa settimana. La formula in latino, presente nel Missale Romanum, unico per tutte le nazioni e su cui si basano le traduzioni autorizzate nelle lingue nazionali, è: "accipite et bibite ex eo omnes: / hic est enim calix sanguinis mei / novi et aeterni testamenti: / qui pro vobis et pro multis effundetur / in remissionem peccatorum. / Hoc facite in meam commemorationem". L'espressione "pro multis" fu tradotta in italiano "per tutti" e nella maggior parte delle altre lingue in modo analogo: in tedesco "für alle", in inglese "for all", in spagnolo "por todos los hombres". In francese si recita invece "pour la multitude".

Il nuovo indirizzo vaticano era nell'aria da tempo ma mancava ancora una conferma ufficiale. Quel che è sicuro è che una resa letterale di "pro multis" non incontra il favore di molti vescovi e, malgrado le pressioni del Vaticano, era improbabile che le Conferenze episcopali decidessero autonomamente di affrontare la questione senza un ordine esplicito, tanto che Arinze impone un termine di "uno o due anni" per "prepararsi ad introdurre" la traduzione secondo le indicazioni del Dicastero. Lo scorso luglio, la Commissione liturgica della Conferenza episcopale statunitense, impegnata nella valutazione della nuova traduzione inglese della messa (v. Adista n. 57/06), aveva respinto un emendamento che voleva introdurre la formula "for the many" (per i molti) al posto di "for all" (per tutti) nella resa di "pro multis". La Commissione aveva motivato il rifiuto perché la "stragrande maggioranza dei membri della Conferenza episcopale è a favore di ‘per tutti'". Significativamente, però, i vescovi statunitensi avevano anche ritenuto non fosse il caso di affrontare la questione, vista l'"espressa intenzione" del Vaticano di esprimersi su questo punto. Nella lettera, il card. Arinze spiega la scelta di una resa "più precisa" della formula "pro multis" con l'intento di chiarire che "la salvezza non arriva in modo meccanico, senza la volontà o la partecipazione di ciascuno". Inoltre, il testo dei Vangeli sinottici è concorde nel fare uno "specifico riferimento a ‘molti'" (cfr. Mt 26,28 e Mc 14,24) e, tradizionalmente, il rito romano latino ha sempre recitato "pro multis" e non "pro omnibus". Il cardinale aggiunge che "per tutti", più che una "fedele traduzione", è "una spiegazione del genere più adatto ad una catechesi" e quindi non è più in linea con l'Istruzione Liturgiam authenticam che prescrive traduzioni "più fedeli al testo latino".

Il nuovo indirizzo per la traduzione arriva in seguito ad una consultazione, avviata nel luglio 2005, tra tutte le Conferenze episcopali nazionali in accordo Congregazione per la Dottrina della Fede. La discussione, a quel che risulta, è stata in alcuni casi molto tesa – non solo negli Stati Uniti – soprattutto perché cadeva in un momento in cui il dibattito liturgico è particolarmente acceso e il Vaticano sembra impegnato su più fronti in una "controriforma" della riforma liturgica introdotta dal Concilio Vaticano II. Il timore è che i fedeli non capiscano il nuovo testo o lo interpretino esclusivamente nel senso di una "restrizione" del numero dei salvati, una preoccupazione condivisa dallo stesso Arinze che invita i vescovi a "intraprendere la necessaria catechesi dei fedeli su questo punto".

Su questa stessa linea, in seguito alle recenti polemiche sulla direzione dell'officiante durante la messa (v. Adista n. 73/06), risulta significativa la calorosa esaltazione della liturgia di rito bizantino – in cui il prete è rivolto "verso Oriente" e non "verso il popolo" – cui il papa ha assistito il 30 novembre nella chiesa di San Giorgio durante il suo viaggio in Turchia. Il cerimoniere pontificio, mons. Piero Marini, generalmente considerato un sostenitore della riforma liturgica conciliare, sottolinea con enfasi le ragioni teologiche per cui, nel rito bizantino, "tutti i fedeli guardano ad Oriente, da dove Cristo verrà un giorno nella sua gloria": il sacerdote, infatti, "intercede presso il Signore per il suo popolo; egli cammina davanti al popolo verso l'incontro con il Signore". Di seguito, il testo della lettera inviata dal card. Arinze ai presidenti della Conferenze episcopali nazionali, in una nostra traduzione dal testo inglese pubblicato sul bollettino della Commissione liturgica della Conferenza episcopale statunitense. (alessandro speciale)

CONGREGATIO DE CULTU DIVINO

ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM

Prot. N. 467/05/L

Roma, 17 ottobre 2006

Eminenza / Eccellenza,

nel luglio 2005 questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, ha scritto a tutti i Presidenti di Conferenze episcopali per chiedere la loro ponderata opinione sulla traduzione nelle varie lingue locali dell'espressione pro multis nella formula della consacrazione del Glorioso Sangue durante la celebrazione della Santa Messa (rif. Prot. n. 467/05/L del 9 luglio 2005).

Le risposte ricevute dalle Conferenze episcopali sono state studiate dalle due Congregazioni ed è stato inviato un rapporto al Santo Padre. Su suo indirizzo, questa Congregazione ora scrive all'Eccellenza Vostra/Eminenza Vostra nei seguenti termini:

1. Un testo che corrisponde alle parole pro multis, tramandato dalla tradizione della Chiesa, costituisce la formula in uso nel Rito Romano Latino dai primissimi secoli. Negli ultimi trent'anni circa, alcuni testi approvati in lingua locale hanno adottato la traduzione interpretativa "per tutti" o i suoi equivalenti.

2. Non sussiste alcun dubbio circa la validità delle Messe celebrate con l'uso di una formula regolarmente approvata che contenesse una formula equivalente a "per tutti", come la Congregazione per la Dottrina della Fede ha già dichiarato (cfr. Sacra Congregatio pro Doctrina Fidei, Declaratio de sensu tribuendo adprobationi versionum formularum sacramentalium, 25 gennaio 1974, AAS 66 [1974], 661). Certo, la formula "per tutti" corrisponderebbe senza dubbio a una corretta interpretazione dell'intenzione del Signore espressa nel testo. È un dogma della fede che Cristo è morto sulla Croce per tutti gli uomini e le donne (cfr. Gv 11,52 2Cor 5,14-15 Tt 2,11 1Gv 2,2).

3. Ci sono, tuttavia, molte ragioni a favore di una resa più precisa della tradizionale formula pro multis:

a. I Vangeli sinottici (Mt 26,28 Mc 14,24) fanno specifico riferimento ai "molti" per i quali il Signore offre il suo Sacrificio, e la scelta di queste parole è stata evidenziata da alcuni studiosi come in connessione come le parole del profeta Isaia (53,11-12). Sarebbe stato perfettamente possibile per il testo evangelico aver detto "per tutti" (per esempio, cfr. Lc 12,41); invece, la formula data nel racconto dell'istituzione è "per molti", e le parole sono state fedelmente tradotte in questo modo nella maggior parte delle versioni moderne della Bibbia.

b. Il Rito Romano Latino ha sempre detto pro multis e mai pro omnibus nella consacrazione del calice.

c. Le anafore nei diversi Riti Orientali, in greco, siriaco, armeno, lingue slave, ecc., contengono l'equivalente verbale del latino pro multis nelle rispettive lingue.

d. "Per molti" è la fedele traduzione di "pro multis", mentre "per tutti" è piuttosto una spiegazione del genere più adatto ad una catechesi.

e. L'espressione "per molti", anche se rimane aperta all'inclusione di ogni singola persona umana, riflette anche il fatto che questa salvezza non arriva in modo meccanico, senza la volontà o la partecipazione di ciascuno; piuttosto, il credente viene invitato ad accettare nella fede il dono che gli viene offerto e a ricevere la vita soprannaturale donata a coloro che partecipano a questo mistero, vivendolo nella propria vita in maniera così perfetta da essere inclusi tra i "molti" a cui si riferisce il testo.

f. In linea con l'Istruzione Liturgiam authenticam è necessario impegnarsi ad essere più fedeli al testo latino delle edizioni tipiche.

Alle Conferenze episcopali di quei Paesi in cui la formula "per tutti" o suo equivalente è al momento in uso si richiede perciò di intraprendere la necessaria catechesi dei fedeli su questo punto nei prossimi uno o due anni per prepararli all'introduzione di una precisa traduzione in lingua locale della formula pro multis nella prossima traduzione del Messale Romano che i vescovi e la Santa Sede approveranno per l'uso nel loro Paese.

Con l'espressione della mia più alta stima e rispetto, rimango di Vostra Eminenza / Vostra Eccellenza,

devotamente vostro in Cristo,

Francis Card. Arinze

Prefetto

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.