PREGHIERE, DIGIUNI, ADORAZIONE EUCARISTICA: LA "RICETTA" DEI VESCOVI BIRMANI DI FRONTE ALLA REPRESSIONE
Tratto da: Adista Notizie n° 69 del 13/10/2007
34076. YANGON-ADISTA. Catene di preghiera, digiuni e adorazione perpetua del Santissimo Sacramento: è questo il programma della Conferenza episcopale cattolica di Myanmar (ex Birmania) di fronte alla gravissima situazione di violenza scatenatasi nel Paese, in seguito alla cruenta repressione della protesta dei monaci buddhisti contro il regime militare. In una dichiarazione diffusa il 26 settembre e firmata dagli arcivescovi mons. Charles Bo di Yangon e mons. Paul Zinghtung Grawng di Mandalay, rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza episcopale, si fa appello alla costanza e all’intensità nella preghiera e si rende noto che né i preti né i religiosi "sono coinvolti in alcun partito politico né nelle attuali proteste". Una presa di posizione giudicata da più parti troppo timida se non addirittura sconcertante, a fronte dell’unanime condanna del mondo delle violazioni dei diritti umani da parte del regime. Un messaggio di solidarietà è stato inviato a mons. Zinghtung Grawng dalla Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc), rappresentata dal suo segretario generale, mons. Orlando Quevedo, vescovo di Cotabato, nelle Filippine. "A nome della Fabc – vi si legge – esprimo la nostra solidarietà per la situazione che state vivendo e chiedo ai nostri membri di pregare affinché non si riproducano episodi di violenza". Quevedo si è detto "molto preoccupato" per i "tormentosi eventi" verificatesi in seguito alle marce pacifiche di migliaia di monaci. Solidarietà ai vescovi del Myanmar è stata espressa anche dai capi religiosi musulmani di Mindanao (Filippine), come pure dalla Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale indiana, che ha condannato le uccisioni a Yangon. Anche gli organismi cattolici hanno fatto sentire la loro voce: un’esortazione al governo "al rispetto dei diritti umani, compreso il diritto a manifestare pacificamente" è venuto dalla Caritas Internationalis, che ha chiesto l’impegno della comunità internazionale affinché si pervenga ad una soluzione pacifica, mentre per la "Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario" (Focsiv) la violenza dell’esercito "compromette il già difficile e incerto cammino verso la pace". Sulla posizione "debole" espressa dai vescovi del Myanmar è intervenuto il vescovo coreano mons. Boniface Choi Ki-san, che ha sottolineato come "il numero dei cattolici è troppo piccolo per avere un impatto positivo sui temi sociali di Myanmar". I cattolici nel Paese sono circa 628.000 su una popolazione di 47 milioni, e i beni della Chiesa sono stati confiscati dal governo decenni fa. Di seguito riportiamo la dichiarazione dei vescovi cattolici di Myanmar in una nostra traduzione dall’inglese. Oggi la Conferenza episcopale di Myanmar ha pubblicato la seguente dichiarazione riguardante la posizione della Chiesa cattolica di fronte alla attuale situazione che il Paese sta vivendo. 1) La Chiesa in Myanmar ha compiuto catene di preghiere, digiuni e adorazione perpetua di volta in volta in tutte le parrocchie di tutte le arcidiocesi e diocesi per la pace e lo sviluppo nel Paese a partire dal primo febbraio 2006 fino ad oggi. 2) Specialmente nell’attuale situazione, a tutti i cattolici è chiesto di pregare incessantemente e di offrire messe specifiche per il benessere del Paese. 3) In conformità a quanto afferma il Codice di Diritto canonico e la Dottrina sociale della Chiesa, preti e religiosi non sono coinvolti in alcun partito politico né nelle attuali proteste. 4) I cattolici, in quanto cittadini del Paese, sono liberi di agire nel modo che ritengono giusto. Il clero e i religiosi possono offrire una guida adeguata. Pregando e impegnandoci per la promozione della riconciliazione nazionale e del benessere del Paese, vostri in nostro Signore Gesù Cristo Arcivescovo Charles Bo, segretario generale Cbcm Arcivescovo Paul Zinghtung Grawng, presidente Cbcm Yangon, 26 settembre 2007
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