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OSARE IL FUTURO RISCOPRENDO LA PRATICA DELLA DISOBBEDIENZA. XVI INCONTRO DEI GRUPPI DONNE CDB

Tratto da: Adista Notizie n° 75 del 03/11/2007

34117. PINEROLO (TO)-ADISTA. Una nuova tappa del percorso di ricerca sul "divino" dei Gruppi donne delle Comunità cristiane di base: se nell’incontro nazionale del 2006 l’indagine si era soffermata sul "vuoto" in bilico fra "assenza di Dio" e "spazio per il divino" (v. Adista n. 49/06), quest’anno – il 13 e 14 ottobre a Pinerolo, anche per festeggiare il ventesimo compleanno del Gruppo donne della città piemontese – il XVI incontro ha avuto come tema e titolo "Il divino: attraversare il presente, osare il futuro". "Decostruire il simbolico religioso ereditato", si legge nella presentazione dell’incontro, "liberare il divino dalle gabbie sacrali che lo hanno imprigionato nel corso della storia e lo hanno separato dalla quotidianità della vita, della nostra vita, nella consapevolezza che da qui occorre passare per dire una ‘parola altra’ sul mondo". "Fra il vuoto, dunque, per riscoprire una spiritualità altra e, nella materialità del presente, la sofia, sapienza di ascoltare il futuro, osare la profezia di donne".

All’incontro – organizzato da "Il cerchio della luna piena" di Padova, "Donne in cerchio" di Roma e "Thea-teologia al femminile" di Trento – hanno preso parte circa 200 donne, la metà delle quali proveniente da diversi gruppi-donne sparsi per l’Italia (le altre cento arrivavano invece da Pinerolo e dagli altri gruppi piemontesi). "Un incontro – raccontano alcune partecipanti – tra donne molto diverse tra loro e provenienti da ambiti differenti e molteplici, ma che in tutti questi anni non hanno mai smesso di tessere relazioni, sia nel campo del simbolico religioso che in quello delle pratiche politiche".

La due giorni delle donne delle CdB è stata arricchita dallo spettacolo teatrale "Chador e altri foulards", allestito da Alma Teatro di Torino e da cinque laboratori: uno di lettura-letteratura dal titolo "Dal crollo delle impalcature culturali all’adorante procedere del quotidiano", animato da Pinuccia Corrias, che ha proposto una riflessione sui testi di Clarice Lispector (La passione secondo G. H.) e di Alicia Dujonne Ortiz (Giacinta); uno sulla globalità dei linguaggi ("In vacanza con le mistiche"), condotto da Sandra Morero; uno di bibliodramma ("Siamo noi figlie che sanno profetizzare?"), guidato dalla diacona della Chiesa valdese Karola Stobaus su un testo biblico del profeta Gioele; uno di parola politica ("Solo velate, solo veline? Corpi al macero mediatico tra fedi e mercato"), curato da Monica Lanfranco; e uno sul corpo, portato avanti da Elisa Barato e Marina Marangon sul mito di Inanna.

La relazione principale dell’incontro – condotta "a due voci" da Giancarla Codrignani e dall’avvocata bolognese Rosetta Mazzone sul tema "Natura, norma e giudizio" –, è raccontata da Carla Galetto e Doranna Lupi, due delle donne che hanno partecipato all’incontro, in una cronaca pubblicata sul sito delle CdB. "Qualunque espressione concettuale storica, perfino quella di natura – scrivono –, riceve codificazione ‘neutra’, vale a dire, come ben sappiamo, maschile. La ‘natura’ diventa così una delle formulazioni più ambigue. La donna, riproduttrice ‘per natura’ della vita, non ha potuto contrastare la violenza del diritto maschile sul suo corpo e la famiglia rimane sempre un istituto ‘naturale’ governato dal potere maschile. Quando un Tribunale emette una sentenza ‘in nome del popolo italiano’, noi donne ne siamo parte? Quando un Parlamento legifera, come tiene presente il pensiero di genere e con quali strumenti possiamo ottenerne il riconoscimento? Come possiamo conquistare ascolto ed elaborazione delle nostre idee e progetti fruendo delle competenze, acquisite negli anni di confronti, specie nelle nostre associazioni, all’interno delle quali abbiamo rafforzato la positività di una responsabile determinazione nonviolenta e di una gestione creativa, anche del dissenso e del conflitto?".

Interrogativi risuonati nel dibattito a cui si è aggiunto quello posto dalla teologa e pastora valdese Daniela Di Carlo, a cui è stata affidata la conclusione dell’incontro: "Come si può, come donne, attraversare il presente?", ha chiesto. "Accadono delle cose terribili: stupro, per piegare la forza delle donne e per generare la paura femminile; ginocidio (uccisione delle donne) e addomesticamento del genio femminile; fondamentalismo in tutte le religioni che hanno questa forza patriarcale. Dobbiamo riscoprire la pratica della disobbedienza e non conformarci a questo mondo, come è scritto nella Lettera di Paolo ai Romani; dobbiamo imparare a citare il bene, e partire da noi generando il bene, e credere fortemente che c’è un altro mondo possibile".

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