Nessun articolo nel carrello

UNO STRUMENTO PARTICOLARMENTE NOCIVO

Tratto da: Adista Documenti n° 6 del 19/01/2008

1. La Commissione episcopale per la Dottrina della Fede, incaricata di assistere i vescovi nel loro compito di tutelare e promuovere la dottrina cristiana, considera necessario fare alcuni chiarimenti sull’insegnamento contenuto nel libro di p. José María Vigil, Teologia del pluralismo religioso. Corso sistematico di teologia Popolare (Edizioni El Almendro, Cordova 2005, pp. 389). Il libro vuole essere un corso sistematico di teologia popolare sulla “Teologia del pluralismo religioso”. È concepito non solo per la lettura individuale da parte dello specialista, ma anche per essere utilizzato come Manuale di studio in gruppi di formazione cristiana. L’autore è cosciente del carattere provvisorio delle sue tesi e afferma di essere “disposto a rivedere, correggere, migliorare” (p. 11).2. Metodologicamente, p. Vigil ricorre a quella che denomina “metodologia latinoamericana”, cioè, nelle parole dell’autore, “quella guidata dal noto schema del ‘vedere, giudicare e agire’” (p. 14). La pretesa unione tra la teoria e la pratica si vede, tuttavia, condizionata da presupposti metodologici sbagliati, come l’assunzione acritica di una filosofia razionalista che nega di fatto la possibilità reale dell’inter-vento di Dio nella storia, la lettura e interpretazione della Sacra Scrittura al margine della Tradizione ecclesiale, l’er-meneutica del Concilio Vaticano II in chiave di rottura, la negazione del Magistero come interprete autentico della Parola di Dio scritta e trasmessa, una concezione relativista del fatto religioso, una comprensione sociologica della Chiesa e una presentazione ideologica della Storia dell’evan-gelizzazione.3. Questi presupposti metodologici conducono ad affermazioni incompatibili con la fede della Chiesa cattolica, come, tra le altre: la negazione del realismo dell’Incarnazione, presentata come “Theologumenon, metafora, mito, simbolo” (p. 173), della preesistenza del Logos (p. 189) e della mediazione salvifica unica e universale di Cristo e della Chiesa; la contrapposizione tra “il cristianesimo del Cristo dogmatico” e “il cristianesimo del Vangelo del Regno di Dio e della sequela di Gesù” (pp. 171-172); la negazione della volontà di fondazione di Cristo rispetto alla Chiesa (p. 119); la comprensione immanentista della Rivelazione, intesa come “un prendere consapevolezza” di quello che Dio va operando; la conseguente equiparazione della Rivelazione soprannaturale alle “rivelazioni” di altre tradizioni religiose (pp. 81-91); la rottura tra il Regno di Dio e la Chiesa; o la riduzione della religione ad etica, intesa come giustizia e rispetto dell’altro (pp. 195-209).4. Nel fondo di queste affermazioni si trova la negazione della verità su Cristo, il Figlio di Dio incarnato, e dell’origi-nalità del cristianesimo, che non è un’espressione tra tante dello sforzo dell’uomo per arrivare alla divinità ma la testimonianza gioiosa del fatto che è stato Dio stesso, in Gesù Cristo, incarnandosi, ad andare all’incontro dell’uomo.5. L’opera di p. Vigil offre inoltre valutazioni storiche ingiustificate e caratterizzate da un’ideologia dialettica, che si allontanano dalla verità e dal sentire ecclesiale. Così, l’evangelizzazione dell’America è presentata come “invasione” e “conquista” (p. 37), motivata da interessi di potere; si afferma, del dogma cristologico, che “soffre gravi deficienze” (p. 171); o si enumerano “le limitazioni concrete del cristianesimo” (mancanza di rispetto nei confronti della natura, oppressione della donna, giustificazione della violenza, opzione chiara per i ricchi e non per i poveri, complesso di superiorità, ecc., pp. 259-279).6. Come conseguenza di tutto ciò che precede, p. Vigil propone una “spiritualità del pluralismo religioso” caratterizzata dal riconoscimento del “pluralismo di diritto” (la pluralità di religioni è voluta positivamente da Dio, p. 319), da una profonda sfiducia nei confronti degli “atteggiamenti di privilegio o esclusività” del cristianesimo (pp. 319-321), dall’aper-tura alla complementarità (pp. 321-322) e dalla promozione di un nuovo spirito missionario (pp. 322-324). La missione - secondo l’autore - deve essere intesa come “un impulso verso gli altri popoli e religioni, per condividere con essi, in entrambe le direzioni, la ricerca religiosa” (pp. 323-324).7. La gravità degli errori contenuti in questo libro, insieme al suo carattere divulgativo, fa di quest’opera uno strumento particolarmente nocivo per la fede dei semplici. Nell’Istruzione pastorale Teologia e Secolarizzazione in Spagna. A 40 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II (30/03/06), l’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale spagnola ha ricordato che “confessare Gesù Cristo come Figlio di Dio vivente è il principio di una profonda teologia al servizio del Popolo di Dio. Quando si oscura la verità sulla Persona di Cristo e sulla sua missione, si indebolisce inesorabilmente la vita cristiana” (n. 67). Lo scopo della presente Nota è proprio quello di rafforzare la vita dei fedeli nella confessione gioiosa e umile di Gesù Cristo, e respingere quello che la danneggia, perché non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati (At 4, 12).

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.