"SOLO DIO BASTA". IL PARADIGMA DI UNA RELIGIONE SENZA MAGIA DEL TEOLOGO SPAGNOLO HERRERO DEL POZO
Tratto da: Adista Documenti n° 36 del 03/05/2008
DOC-1991. MADRID-ADISTA. Si è assunto un compito immane il teologo spagnolo Juan Luis Herrero del Pozo: tentare di disintossicare la fede, liberandola da ogni scoria di magia. Un tentativo avviato nel suo libro Religión sin Magia e continuato in diversi articoli, in cui il teologo riconduce il concetto di intervento divino nella storia e nella coscienza ad un approccio magico alla questione della relazione tra Creatore e creatura, con la divinità impegnata a intervenire al di fuori delle leggi della natura e delle possibilità della coscienza e della libertà, dunque, come ha scritto nel suo articolo su "Dio, storia e coscienza. Dio è intervenuto nella storia?" (v. Adista n. 76/07 ), "modificando, supplendo o completando l’autonomia – incompleta? – del creato". Secondo il teologo, invece, Dio si dona totalmente nell’atto creatore e questa creazione che si dispiega nella storia non ha bisogno di ritocchi e di perfezionamenti, di interventi successivi: è già salvezza.
Una ricerca, quella in cui è impegnato il teologo, che conduce alla rovinosa caduta di molti dei castelli dogmatici costruiti dalla Chiesa, ma che poi - sostiene Herrero del Pozo - dona, al termine di questo drammatico processo di decostruzione, "una sensazione di liberazione e di pace". E a questa ricerca Atrio ha dedicato una nuova sezione del suo sito, dal titolo "Laboratorio sulla Laicità e la Fede", in cui viene presentato, capitolo per capitolo, un nuovo testo "più sistematico" del teologo sul suo nuovo "paradigma" di una "religione senza magia". Nel primo capitolo, intitolato "Come nasce il mio nuovo paradigma", Herrero del Pozo racconta le origini di un processo che lo ha portato a "semplificare" di molto la sua fede, riducendola a "Dio e la costruzione di quest'altro mondo possibile che Gesù chiamava Regno", un processo in cui, tra le rovine della sua cosmovisione religiosa, Dio resta incredibilmente "intatto", muovendosi ben poco "dal suo posto centrale e assoluto": anzi, racconta, "quanto più acquistavo spirito critico, tanto più salda era la mia fede in Dio". Cosicché, spiega il teologo, "se mi cancellassero dalla collina vaticana tutti gli edifici, la basilica, i giardini, le piazze, i musei, i dicasteri, le biblioteche, le encicliche, i palazzi, il papa, i cardinali e i monsignori… apparirebbe allora salda e granitica la rocca di Gesù e del Dio della mia infanzia". Di seguito, in una nostra traduzione dallo spagnolo, l’articolo di Juan Luis Herrero del Pozo. (claudia fanti)
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