VENETO: SOLDI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. MA SOLO SE SONO RELIGIOSI
Tratto da: Adista Notizie n° 1 del 03/01/2009
34771. VENEZIA-ADISTA. “Abbiamo voluto garantire il giusto grado di assistenza domiciliare e sanitaria anche a religiosi anziani divenuti con l’età non più autosufficienti: si tratta di persone la cui situazione è diversa da quella per così dire ‘tradizionale’, per le quali la Casa Madre della rispettiva congregazione è di fatto la loro famiglia, cioè il nucleo all’interno del quale passare con serenità gli ultimi anni della loro esistenza”. Con queste parole l’assessore alle politiche assistenziali della Regione Veneto Stefano Valdegamberi (Udc), ha spiegato la scelta di aumentare, finanziandoli, il numero di posti letto riservati ai religiosi anziani non autosufficienti: “I posti in questione erano fino ad ora 599 e ne sono stati autorizzati altri 220 - ha specificato Valdegamberi - per un totale di 819 posti letto con quota di rilievo sanitario riservati a queste persone, nei diversi centri di servizio già autorizzati”.
“Il Veneto - ha aggiunto l’assessore - è una Regione con una forte tradizione culturale religiosa e un’altrettanto consistente presenza di Comunità Religiose e di Case Madri delle medesime. Il generale aumento della lunghezza della vita media e il miglioramento del tenore di vita ha ovviamente interessato anche i religiosi, che dunque vivono più a lungo e sono soggetti ai malanni dell’età; in sostanza anche per questa categoria di persone sta aumentando il numero dei non autosufficienti, che ritornano alla Casa Madre in tarda età e che hanno, non di rado, bisogno di assistenza non solo personale ma anche di carattere sanitario. Per noi si tratta a tutti gli effetti di popolazione residente, che può essere peraltro assistita in centri già autorizzati delle stesse Case Madri”. Nessun dubbio circa l’opportunità di un provvedimento ad hoc per i soli religiosi: “Questa forma di assistenza realizzata dalle comunità di appartenenza - ha infatti spiegato Valdegamberi - si inserisce a pieno titolo nell'ambito dell'assistenza domiciliare che, nella programmazione regionale, cerchiamo di favorire sempre più, per permettere all'anziano non autosufficiente di continuare a vivere e di essere curato in un ambiente a lui noto e familiare”.
In concreto, l’assessorato regionale ha deciso l'assegnazione di 220 nuovi posti letto da dislocare in una quindicina di strutture religiose. Ad esse la Regione verserà contributi per circa tre milioni e mezzo di euro. Soldi del Fondo regionale per le politiche sociali relativi al 2008, che andranno - chi più chi meno - alle tantissime Congregazioni ed Istituti religiosi sparsi nella Regione: dalla Casa di Riposo Madre Maria dell’Immacolata di Colà di Lazise (Vr) alla Casa Don Luigi Marane di Tiggì di Sotto di Villafranca Padovana (Pd), alle quali andranno 35 posti letto ciascuna, fino ai “soli” 6 posti letto assegnati alla Botteselle di Col San Martino (Tv) ed alla Casa di Riposo Villa Bianca di Tarmo (Tv), passando per i 21 posti delle Piccole Figlie di San Giuseppe – Casa Panciera, Schio (Vi) o ai 10 delle Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza.
Il provvedimento si inserisce all’interno della legge di bilancio e della legge finanziaria 2009 della Regione, in via di approvazione da parte del Consiglio regionale Veneto. Tra gli aspetti della manovra che stanno sollevando maggiore preoccupazione tra le fila dell’opposizione ci sono - come ha spiegato Giovanni Gallo, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - “i drastici tagli agli interventi sociali imposti dalla giunta che si possono così riassumere: nella manovra 2008 le spese regionali per questo settore erano 66.407.920 euro mentre nella manovra proposta per il 2009 sono 49.344.000 euro; il che significa che ‘mancano’ 17.063.9320 euro”. A questi tagli regionali, bisognerà, inoltre, aggiungere quelli che verranno stabiliti dalla legge finanziaria statale. Una riduzione della spesa sanitaria e sociale che un altro consigliere del Pd, Claudio Rizzato, ha definito “scellerata” perché colpisce soprattutto quei servizi di assistenza sociale erogati dai comuni per infanzia, asili e disabili. E anziani non autosufficienti.
Tranne - verrebbe da aggiungere - quelli che hanno avuto la fortuna di avere la vocazione religiosa. (valerio gigante)
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