
La Facoltà teologica dell’Italia centrale apre un nuovo ambito di studi: si inaugura l’istituto di ricerca in teologia sociale
FIRENZE-ADISTA. «Auspico che ogni Diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro. Ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa». Ha preso sul serio le parole rivolte la scorsa settimana da papa Leone XIV ai vescovi italiani ricevuti in Vaticano la Facoltà Teologica dell’Italia centrale, che inaugura un nuovo Istituto di ricerca in Teologia sociale.
Il neonato Istituto, il cui coordinamento è stato affidato a don Andrea Bigalli, si propone di mettere a disposizione i suoi strumenti di ricerca e di elaborazione teologica a tutti quegli enti che agiscono in ambito sociale ed ecclesiale, facendo parte delle diocesi, delle associazioni, delle pubbliche amministrazioni, dei sindacati e di tutti quei corpi intermedi della società che hanno a cuore alcuni temi, quali: la ricerca del bene comune, della riconciliazione, della pace, del servizio alla collettività e in particolare ai più poveri e sofferenti. L’Istituto si apre alla collaborazione con tutti gli ambiti di ricerca già presenti nella Facoltà teologica e auspica altresì progetti comuni con gli altri atenei toscani. In particolare, seguendo le indicazioni di papa Leone all’episcopato italiano, parte consistente dell’offerta formativa si concretizzerà su teologia e cultura della pace, come tematica che racchiude in sé molte delle istanze che questa nostra iniziativa si propone. A settembre 2025 i primi corsi dell’anno accademico.
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