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Appello “Fermatevi prima che sia troppo tardi”

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 45 del 25/04/2009

Sinistra cristiana – Laici per la giustizia, il movimento promosso da Raniero La Valle e numerosi amici, che si propone di offrire un “servizio politico per la Costituzione, la laicità e la pace” ha rivolto alla Camera dei Deputati questo appello riguardante gravi aspetti della legislazione in corso. Chi lo condivide può sottoscriverlo al sito: www.sinistracristiana.net.

 

La dichiarazione universale dei diritti umani, in perfetta concordanza con la Costituzione italiana, considera  che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti uguali ed inalienabili costituisce il fondamento della libertà, della pace e della giustizia nel mondo.  Questo significa che c’è una sola famiglia umana e che la dignità della persona presuppone che a ciascuno sia riconosciuto un patrimonio di diritti fondamentali, uguali ed inalienabili. Sono questi i fondamenti dell’ordine costituzionale e della civiltà del diritto. Proprio questi fondamenti sono messi in discussione da una serie di provvedimenti legislativi in corso di  approvazione alla Camera. Si tratta di misure inserite nel “pacchetto sicurezza” e nel disegno di legge sul “testamento biologico”. Una campagna ideologica ha messo in competizione la sicurezza con i diritti. Ciò ha portato all’approvazione di una serie di misure persecutorie e discriminatorie nei confronti dei gruppi sociali più deboli, che nel nostro Paese non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.  In modo mascherato sono stati riesumati istituti tipici delle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti ed il registro degli indesiderabili, riservato questa volta, non agli ebrei, ma ai senza casa. Ma soprattutto nei confronti degli immigrati sono state articolate una serie di misure, (reato di clandestinità, divieto di matrimonio, divieto di avere un’abitazione, ostacoli per l’accesso alle cure mediche e per il trasferimento dei fondi alle proprie famiglie) che attentano all’intima dignità inerente a ciascun membro della famiglia umana e sono destinate a fare terra bruciata intorno ad una popolazione di centinaia di migliaia di persone, aprendo una sconcertante caccia all’uomo. 

Queste misure persecutorie, per la loro gravità, superano persino quelle introdotte con le leggi razziali. Infatti   le   leggi   razziali   non sottraevano alle madri ebree i figli dalle stesse generate.  L’Italia del 1938, sebbene piegata dalla dittatura fascista, non avrebbe mai potuto accettare un insulto così grave all’etica della famiglia, quale la scissione del suo nucleo fondamentale. Ed invece questo è proprio quello che succederà, attraverso il divieto imposto alla madri immigrate irregolari di fare dichiarazioni di stato civile. Non potendo essere riconosciuti, i figli saranno sottratti alle madri che li hanno generati e seguiranno la sorte dei trovatelli:  avranno un altro nome e saranno inseriti in una casa famiglia in vista dell’adozione. Per evitare di essere private dei propri figli, le madri dovranno partorire clandestinamente e far entrare il neonato in un circuito di clandestinità da cui non si può uscire e che lo escluderà dal godimento dei diritti fondamentali previsti dalla Convenzione dell’ONU sui diritti del fanciullo. Questa norma si pone al vertice delle misure discriminatorie in corso di approvazione ed ha un grande valore simbolico, in quanto si tratta di una norma “ontologicamente ingiusta”, che incarna un diritto completamente svincolato dalla giustizia.

Nella stessa prospettiva si muovono le norme sul testamento biologico, che colpiscono un gruppo sociale composto da persone ancora più deboli degli immigrati, i malati giunti nella fase terminale della propria vita, che saranno calpestati nel profondo della loro dignità, venendo costretti a subire trattamenti obbligatori, non richiesti e non voluti, con effetti di particolare crudeltà. E ciò quando anche un Papa rigorosissimo come Pio XII affermava che “il medico non dispone rispetto al paziente di un diritto separato e indipendente”, ma “in generale non può operare altro che se il paziente lo autorizza esplicitamente o implicitamente”, e che nel caso in cui egli “interrompa i suoi tentativi” eccedenti il ricorso ai “mezzi ordinari”, “non si ha disposizione diretta della vita del paziente né eutanasia”; insegnamento che Pio XII impartiva anche sul presupposto che una persona caduta in stato di incoscienza  irreversibile possa “non essere più un essere umano”, al punto che lo stesso sacramento dell’estrema unzione non potrebbe essere validamente amministrato “a chi ha cessato di essere un uomo” se non “sotto condizione” (Pio XII, Discurso sobre tres questiones de moral medica relacionadas con la reanimación, 24 de novembre de 1957).

Ora, se lo Stato impone obblighi insensati e la giustizia viene espulsa dal diritto, cambia la natura del diritto e si verifica un cambiamento del regime politico. In questo modo verrebbe cancellata per sempre la lezione del Novecento e le grandi Carte dei diritti diventerebbero oggetti d’antiquariato. Questo patrimonio specifico, il diritto dei diritti umani, sviluppatosi nell’Occidente, e dall’Occidente messo a disposizione dell’umanità, verrebbe dilapidato ed affievolito per sempre. Per questo noi chiediamo ai parlamentari: fermatevi, prima che sia troppo tardi.

 

Hanno firmato finora:

Domenico Gallo, Raniero La Valle, Luigi Ferrajoli, Daniele Garrone, Adelina Bartolomei, Giovanni Franzoni, Nicola Colasuonno, Nicola Colaianni, Francesco Paternò Castelli, Lino Pasi, Roberto Mancini, Angelo Bertani, Alberto Simoni, Alessandro Baldini, Tonio Dell'Olio, Giovanni Benzoni, Fiammetta Quintabà, Francesco Domenico Capizzi, Mariateresa Cacciari, Franco Ferrara, Giovanni Pecora, Paolo Bertagnolli, Enrico Peyretti, Carlo Paolini, Gruppo Solidarietà Fabio Ragaini, Elvira Iovino, Angela Dogliotti Marasso, Angelo Cifatte, Raffaele Cavalluzzi, Donato Barbone, Giovanna Ricoveri, Sergio Stammati, Giorgio Lombardo, Francesco Di Matteo, Alessandra Chiappini, Francesca Venturini, Enrico Grandi, Gabriella De Blasi, Linda Russo Zangara, Silvana Pisa, Massimo Binci, Clementina Mazzucco, Marianella Sclavi, Nicoletta Pirotta, Francesco Agostini, Giuseppe Campione, Alida Chiavenuto, Franco Pesaresi, Adele Repola Boatto, Patrizia Valli, Giovanni Cresci, Nadia Neri, Renzo Arighi, Carla Busato Barbaglio, Maria Grazia Busato, Felice Bottiglieri, Mario Corinaldesi, Emanuele Chiodini, Ines Bartoletti, Giampiero Antonicelli, Maria Ricciardi Giannoni, Liberacittadinanza - Rete girotondi e movimenti, Carla Parodi, Gianni Castellan, Susanna Messeca, Giulio Girardi, Bruno A. Bellerate, Fausto Valensisi, Aldo Paliaga, Luigi Tribioli, Giovanni Palombarini, Giovanni Cescato, Roberta Parise, Carmine Miccoli, Rosella Cima, Stefano Cruciani, Giovanna Vitale, Augusto Cacopardo, Roberto Oratino, Paolo Rossano, Maria Luisa Proto Pisani, Teresa Lapis, Renato Pucci, Silvina Occhipinti, Teresa Marzocchi, Cristina Giorcelli, Walter Fiocchi, Giancarlo Mandrino, Laura Colombo, Angela Mancuso, Francesco Baicchi, Emilio Robotti, Alessandro Gallazzi, Anna Maria Rizzante, Karis Iole Rizzante Gallazzi, Maria Paola Zumino, Carla Camilli, Mario Agostinelli, Maria Paola Zunino, Giovanni Bianco, Franco Mella missionario, Francesca Conforto, Nanni Russo, Pio Russo Krauss, Giovanni Incorvati, Gaetano Farinelli, Giorgio Silvani, Giovanni Panettiere, Manuela Serrentino, Pasquale Coltella, Il Tetto, Rosanna Virgili, Maria Parisi, Francesco Abignente, Luca Abignente, Maria Maddalena Rossi Tessari, Eligio Resta, Fausto Gianelli, Fiorella Ferrarini, Luca Iovine, Lorena Ricardi, Elisa Bdenaim Sarfatti, Giovanni Improta, Rocco Pititto.

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