"IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO"... IL CONCILIO CHE DOBBIAMO RILANCIARE
Tratto da: Adista Documenti n° 80 del 18/07/2009
DOC-2167. ROMA-ADISTA. "Il motivo ultimo che ci spinge a questo invito è la convinzione che il Concilio Vaticano II sia stato e sia ancora una grande grazia, la grazia maggiore donata alla Chiesa del nostro tempo, perché essa riscopra la forza del Vangelo nella storia vissuta. Ma con molti che nella Chiesa cattolica oggi stentano ad avere voce, avvertiamo la sofferenza di non vedere al centro della comune attenzione proprio il Vangelo del Regno annunciato da Gesù ai poveri, ai peccatori, a quanti giacciono sotto il dominio del male, mentre cresce a dismisura la predicazione della Legge. Il Signore ci ha chiamati a edificare non una Chiesa che condanna, ma una Chiesa che manifesti la misericordia del Padre, viva nella libertà dello Spirito, sappia soffrire e gioire con ogni donna e con ogni uomo che le è dato di incontrare". Sono queste le ragioni ideali che hanno indotto coloro che "condividono questa sofferenza", ma al tempo stesso "la speranza del Regno e la volontà di una Chiesa umile, vicina agli uomini e tesa a scrutare i segni dei tempi", a ritrovarsi a Firenze, il 16 maggio scorso, sul tema "Il Vangelo che abbiamo ricevuto". Cristiani con storie ed esperienze ecclesiali e politiche diverse, tornati a incontrarsi per discutere, insieme, del Concilio. Del Concilio in sé come evento, ma anche di quello spirito che aveva anticipato, preparato e poi contribuito a realizzare l'evento straordinario del Vaticano II. Il Concilio come processo, come cammino di "aggiornamento" della Chiesa come struttura, del rapporto tra Chiesa e mondo, del rapporto tra la Chiesa e le altre Chiese e confessioni religiose. Un cammino non sempre lineare, a volte interrotto, altre volte bruscamente deviato. Del resto il Concilio resta uno dei crucci per quella gerarchia che continua a vedere proprio nel Vaticano II l'elemento di maggiore contraddizione rispetto al mantenimento dello stato di cose presenti. Per questo dare del Concilio una lettura esclusivamente pastorale, in un'ottica di "continuità" e non di ‘rottura' rispetto al passato, è funzionale ad occultarne, quando non a narcotizzarne, la spinta riformatrice e di autentico e radicale rinnovamento.
Ma se la generazione che, nella sua dimensione politica oltre che ecclesiale, si è battuta per un profondo rinnovamento della Chiesa ha certamente perso - in una prospettiva storica - la sua battaglia di trasformazione delle strutture di potere, nella Chiesa come nella società, ha però seminato ragioni e dubbi che hanno continuato, seppure sottotraccia, ad operare e a dare frutti. Questa generazione di cristiani "adulti", allora come oggi, ha cambiato e continua a cambiare profondamente nella sostanza, anche se non ancora nelle forme, il modo di essere di tanta parte della Chiesa, dalle parrocchie ai seminari, dalla formazione dei laici cattolici alla dimensione sociale e politica. L'arretramento degli ultimi anni ha potuto solo in parte occultare questa novità. Ed è nel segno del Concilio, di come rilanciarne, viverne, proporne oggi i contenuti, che gruppi, associazioni, persone che per anni hanno continuato a fare il proprio percorso nella Chiesa, in modo più o meno esplicitamente critico, ma sempre alla luce del messaggio evangelico, sono tornati a incontrarsi e a confrontarsi.
Adista, che è nata per dare voce a tutti coloro che si battono, da tutte le posizioni e su tutti i fronti, per una Chiesa del Concilio e per una trasformazione della società nel segno della partecipazione, della solidarietà e del riscatto degli umili, negli ultimi mesi ha seguito con attenzione questo clima di rinnovato fermento che sta animando il mondo cattolico. Ha fornito spunti, pubblicato documenti, rilanciato iniziative, fornito cronache di numerosi eventi. Ma oggi ci è sembrato necessario fare qualcosa di più. Fornire ai nostri lettori, e a tutti coloro che seguono con interesse le vicende ecclesiali, un'occasione per fare il punto della situazione e per tentare di rilanciare il dibattito su quale Chiesa in quale società, passando dal momento del disagio a quello della proposta. Il Forum che vi proponiamo nelle pagine che seguono intende rappresentare esattamente questo: il tentativo di ripartire insieme per ripensare cieli nuovi e terra nuova.
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