SINISTRA CRISTIANA: UN NUOVO CLN PER SALVARE L’ITALIA E LA COSTITUZIONE
Tratto da: Adista Notizie n° 108 del 31/10/2009
35257. ROMA-ADISTA. Per salvare il patrimonio della Repubblica, messo gravemente in pericolo da 15 anni di riforme dell’assetto istituzionale e politico, è necessario un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale.
È questo l’invito che il movimento “Sinistra Cristiana” rivolge a tutte le forze democratiche del Paese attraverso l’appello “Per la salvezza e la pace della Repubblica”, presentato il 16 ottobre scorso a Roma da Raniero La Valle, già senatore della Sinistra Indipendente, dal magistrato Domenico Gallo e dall’avvocato Francesco Zanchini. Un progetto ambizioso, nell’attuale panorama di frammentazione politica, che ha già ricevuto quasi mille adesioni: tra queste, quella di Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista, Luigi Ferrajoli, professore di Filosofia del Diritto, e ancora di Giovanni Franzoni, don Paolo Farinella, don Luigi Ciotti.
“In quindici anni - denunciano i promotori, che hanno consegnato il documento a diversi segretari di partito, da Franceschini a Ferrero a Cesa - il sistema politico e le idee portanti della società italiana hanno subìto un sovvertimento profondo”: “Si è dimenticato che secondo la Costituzione governare vuol dire mettere lo Stato dalla parte degli interessi generali e, quando gli interessi confliggono, dalla parte delle componenti sociali e degli essere umani più deboli”. “Si è aperta la caccia alla giustizia, intesa come magistratura o Corte costituzionale, e si è abbandonata del tutto - ha sottolineato La Valle - la giustizia intesa come giustizia sociale. Dall’Antico Testamento fino alla Costituzione repubblicana giustizia sociale vuol dire fare giustizia all’orfano, alla vedova, al povero, al precario, al disoccupato, al naufrago, allo straniero. E proprio perché non si fa questa giustizia, e anzi essa non è nemmeno in agenda, che la Costituzione è più gravemente violata e anzi distrutta”.
“Se guardiamo all’Italia come ad un luogo politico, come ad una comunità di persone strutturata in un ordinamento politico attraverso le istituzioni repubblicane, allora dobbiamo convenire che la Costituzione è la nostra Patria”, gli ha fatto eco Domenico Gallo. “Ebbene non possiamo non vedere che questo luogo politico, la Repubblica democratica e il suo patrimonio di beni pubblici repubblicani, è stato invaso da un esercito di occupazione che si sta impegnando con la massima solerzia a smantellare tutti, proprio tutti, i beni pubblici repubblicani”.
“Come avvenne con la resistenza - è l’invito dei promotori -, occorre chiamare a raccolta tutte le energie spirituali, tutte le culture, tutte le forze politiche e tutti gli uomini di buona volontà, che riconoscono nella Costituzione la loro Patria, ad agire con fermezza per la salvezza della Repubblica”.
Una “costellazione democratica” dunque in cui nessuna forza politica inghiotta o distrugga l’altra. Un’unità che l’attuale sistema elettorale rende indispensabile e che i promotori pensano possa trovarsi intorno ad alcuni valori fondamentali: “Il valore della memoria come riserva critica della nostra identità democratica” e “come antidoto al moltiplicarsi delle vittime della violenza economica e politica, dei ‘respingimenti’ e delle guerre”; “il valore della legalità, come attuazione della Costituzione e dei suoi postulati fondamentali, a cominciare dalla laicità” e “dal lavoro”; “il valore del ruolo della Repubblica nel rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo degli esseri umani”; infine “il valore dell’unità delle Nazioni, della pace, della liberazione dei popoli, del concerto dei poteri pubblici per la stabilità e lo sviluppo economico internazionale, della salvaguardia e dell'uso dei beni comuni e della difesa della natura, condizioni della salvezza storica oggi necessaria” (il testo integrale dell’appello, pubblicato su Adista n. 98/09, è consultabile sul sito sinistracristiana.net e può essere sottoscritto inviando una mail all’indirizzo info@sinistracristiana.net). (i. c.)
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