L’UNICO VOLTO DEL CAPITALISMO È DI MORTE. A QUANDO LA CONDANNA ESPLICITA DELLA CHIESA?
Tratto da: Adista Documenti n° 115 del 14/11/2009
DOC-2209. ROMA‑ADISTA. Erano 800 milioni, prima della crisi economica globale, le persone che soffrivano di fame. Oggi, come ha fatto recentemente sapere Josette Sheeran, direttrice del Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, hanno superato il miliardo. Eppure, ha sottolineato, basterebbe meno dell'uno per cento del denaro pubblico investito per il salvataggio delle Banche durante l'ultimo anno a risolvere il problema.
"Non intendo insistere ancora una volta ‑ commenta al riguardo il 16 ottobre il teologo spagnolo José María Castillo sul suo blog (josemariacastillo.blogspot.com) ‑ sulle nostre responsabilità. Non voglio, pertanto, fare pressione sulle nostre cattive coscienze. Quello che voglio dire è che tutto questo, oltre al terribile problema umano che rappresenta, è anche un problema teologico". Se si crede in Gesù e nel suo Vangelo ‑ quel Gesù che ha detto: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare"; quel Gesù che chiede al giovane ricco di condividere i suoi beni e non di accumularli ‑, allora, si chiede Castillo, come si può "vivere, tollerare, legittimare e persino favorire il fatto che Gesù continui a morire di fame e di miseria"?
E se è il sistema capitalista a permettere questo ‑ che ogni cinque secondi muoia di fame un bambino con meno di dieci anni e ogni quattro minuti qualcuno venga ucciso dalla mancanza di vitamina A ‑ come si pone al riguardo il cristianesimo? Detto in altre parole, il cristianesimo è compatibile con il capitalismo? Sulla questione interviene l'economista e studioso della globalizzazione Cesare Frassineti, il quale evidenzia, a partire da una riflessione sul Magistero sociale della Chiesa, la necessità di una condanna "puntuale ed inequivoca" del sistema capitalista in quanto tale e non solo della sua versione "selvaggia", prendendo dunque le distanze dalla posizione dei vertici ecclesiastici, i quali considerano "accettabile il cosiddetto ‘capitalismo dal volto umano’, vale a dire la libertà di mercato in un contesto di regole adeguate".
Di seguito l’intervento di Cesare Frassineti, seguito da un’appassionata lettura dell’episodio evangelico del giovane ricco da parte del francescano spagnolo José Arregi. (claudia fanti)
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