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STATI UNITI: LE SUORE INDAGATE DAL VATICANO PREMIATE DA PAX CHRISTI

Tratto da: Adista Notizie n° 68 del 18/09/2010

35758. CHICAGO-ADISTA. Il Vaticano le investiga, Pax Christi Usa le premia: è infatti alla Leadership Conference of Women Religious (Lcwr, ossia all’organismo che raccoglie il 95% dei vertici delle congregazioni religiose femminili statunitensi), che Pax Christi Usa ha conferito il premio Eileen Egan – una delle cofondatrici di Pax Christi – per la sua “straordinaria testimonianza profetica di pace in un tempo di devastante violenza o ingiustizia”. Un’onorificenza tanto più significativa, visto che da un anno l’Lcwr è sotto inquisizione da parte del Vaticano, nell’ambito della visita apostolica sul mondo religioso femminile Usa (v. Adista n. 43/09).

Il premio è stato conferito nel corso dell’assemblea annuale di Pax Christi, svoltasi a Chicago dal 16 al 19 luglio scorso sul tema "Conoscere la giustizia, conoscere la pace: porre fine alla guerra nel Paese e all’estero”. “Tutti sanno e riconoscono – ha detto il direttore esecutivo del movimento Dave Robinson, secondo quanto si apprende dal settimanale National Catholic Reporter (6/8) – che le religiose sono la spina dorsale del movimento cattolico per la giustizia e la pace; queste donne forti, profetiche e compassionevoli sono sempre in prima linea dove i deboli e i più vulnerabili soffrono per colpa di un potere violento ed ingiusto. Per tutto ciò che queste donne fanno, dalla loro leadership pionieristica alla loro integrità personale, sentiamo che questo è il momento opportuno per onorarle”.

“Le religiose – ha spiegato il presidente di Pax Christi Usa, mons. Gabino Zavala, vescovo ausiliare della zona pastorale di San Gabriel, nella diocesi di Los Angeles – sono state nostre maestre, guide e mentori e anche la nostra coscienza. Ci hanno chiamati ad essere un popolo impegnato a vivere una vita modellata dal cuore del Vangelo proclamato da Gesù. Per l’impegno verso la pace e la giustizia mostrato nella nostra Chiesa e al mondo, Pax Christi Usa le riconosce ed onora con questo premio”.

A dare atto dell’impegno delle religiose “al servizio del Vangelo” è stata, a sua volta, la presidente dell’Lcwr, sr. Marlene Weisenbeck, che ha sottolineato come l’organismo di cui è a capo abbia approvato, dal 1981, più di 100 risoluzioni in appoggio ad azioni a favore della pace, illustrando la partecipazione del gruppo a veglie, manifestazioni, appelli ai leader di governo, nonché il lavoro di insegnamento sulla risoluzione dei conflitti, la testimonianza a favore della nonviolenza come stile di vita e la collaborazione a svariate attività pacifiste.

All’assemblea ha partecipato anche il fondatore di Pax Christi Usa, mons. Thomas Gumbleton, già vescovo ausiliario della diocesi di Detroit. “Credo che lo Spirito – ha detto in un’omelia sull’episodio evangelico di Marta e Maria – stia parlando alla Chiesa e che ci stia dicendo che il ruolo di Maria nel vangelo di oggi debba essere valorizzato. Il ruolo di quelle prime donne che erano leader delle comunità delle origini deve essere valorizzato e dobbiamo cercare di prestare ascolto allo Spirito che ci parla e, almeno nella nostra Chiesa, permettere la discussione, permettere di ascoltarci a vicenda e di sentire ciò che Dio sta dicendo. E se Gesù – ha aggiunto – vive in ognuno di noi, ognuno di noi ha il diritto di essere suo discepolo a pieno titolo, portando avanti qualsiasi ruolo di servizio ministeriale a cui Dio ci chiama”.

Il 13 agosto scorso, si è svolta poi a Dallas l’assemblea dell’Lcwr, durante la quale è stato nominato il nuovo vertice dell’organismo. Ad assumere la presidenza, la domenicana sr. Mary Hugues. La presidente uscente ha sottolineato, nel suo ultimo discorso, il periodo di difficoltà attraversato dall’Lcwr nel corso dell’ultimo anno, durante il quale lo stile di vita e l’operato delle religiose sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento dal Vaticano. Le religiose, ha detto, hanno vissuto negli ultimi 50 anni un “rinnovamento profondo” che alcuni definiscono “decostruzione”. “Dobbiamo puntellare le fondamenta che rendono la speranza possibile, vivere nella speranza e non soltanto aspettarla o desiderarla. Fedeltà agguerrita, ecco come si chiama”. (ludovica eugenio)

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