
«Convertitevi!». 25° anniversario del discorso di Giovanni Paolo II contro la mafia
«Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Nel nome di Cristo, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!». Le parole pronunciate da Giovanni Paolo II il 9 maggio del 1993 sono ricordate, su L’Osservatore Romano di oggi, da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro, come un «grido che ha attraversato il tempo, entrando nella storia». «Che si trattasse dell’esplicitazione forte di un orientamento nuovo del magistero pontificio universale è provato dal fatto che Giovanni Paolo II sarebbe ritornato sul punto due anni più tardi, ripetendo quello che lui stesso aveva detto essere un “grido uscito dal cuore”, in cui il “giudizio di Dio” è però sempre esplicitamente correlato all’estremo “appello alla conversione” di coloro i quali, lasciandosi corrompere e aggregandosi a organizzazioni criminali, calpestano il diritto alla vita di piccoli, giovani e adulti».
«Certo, quella non era la prima presa di posizione ecclesiale di fronte alle mafie». «Eppure, vasta continua a essere l’eco che quel grido ebbe, sotto ogni aspetto. Esso ha portato a riformulare il discorso ecclesiale sulle mafie, a certificare una verità che il martirio di don Pino Puglisi renderà ancor più evidente e inconfutabile: essere mafiosi e, al tempo stesso, cristiani non è possibile».
Domani, nel 25° di quel discorso, Tv2000 trasmette in diretta dalla Valle dei Templi la messa che sarà concelebrata da tutti i vescovi delle diocesi della Sicilia e presieduta dall’ arcivescovo di Agrigento, il card. Francesco Montenegro. Dalle 17,30, la trasmissione “Il diario di Papa Francesco”, condotta da Gennaro Ferrara, introduce l’evento assieme all’ospite in studio, il vicepresidente di Libera don Marcello Cozzi.
*Foto tratta da Creative Commons immagine originale e licenza
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