
Mons. Paglia replica a Salvini
Le prime parole del nuovo ministro dell’Interno hanno provocato numerose reazioni nel mondo cattolico. Intervistato da Repubblica, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la Vita, ha ricordato che «Nella tradizione cristiana e dell'umanesimo laico è un 'imperativo categorico' quello di accogliere chi fugge dalla guerra e da situazioni drammatiche». Per poi precisare quanto segue: «In meno di 100 anni sono partiti dall'Italia più di 25 milioni di persone e non perché in Italia c'erano la guerra o la persecuzione. Hanno collaborato - assieme a tanti altri immigrati - a rendere grandi tanti Paesi. E poi guai a distorcere la realtà e a favorire la percezione dell'insicurezza che si dice generata dagli immigrati fomentando la rabbia collettiva». E ancora: «Si dimentica un dato positivo: sono più di 5 milioni gli immigrati residenti in Italia, provenienti da circa 200 nazioni, a dimostrazione che abbiamo saputo accogliere. L'immigrazione va governata evitando chiusura e ingenuità ambedue controproducenti». Secondo Paglia, è stato «opportuno» l'intervento del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che «ha fatto bene a insistere sul dovere di 'lavorare per il bene comune senza partigianeria, con carità, senza soffiare sul fuoco della frustrazione e della rabbia sociale'». Per Paglia, ancora, «l'intuizione della Comunità di Sant'Egidio di realizzare corridoi umanitari rappresenta una intelligenza d'amore che coinvolge nell'integrazione l'intera società. E' di grande interesse che questa esperienza sia stata accolta anche da altri Paesi europei come la Francia, il Belgio e altri».
foto di Noborder Network, tratta da Flickr, licenza
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