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Dialogo cristiano-islamico. Nessuna moschea è illegale!

Dialogo cristiano-islamico. Nessuna moschea è illegale!

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 25 del 07/07/2018

Pubblichiamo di seguito l’appello per la diciassettesima giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, in programma per il 27 ottobre 2018, lanciato dal Comitato promotore nazionale della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico il 6 giugno scorso. 

La nostra società è percorsa da una sempre più feroce islamofobia. È un razzismo su base religiosa che non è nuovo nella storia dell’umanità e che, per come si realizza e per le parole d’ordine di cui si connota, assomiglia a quell’antisemitismo che ha caratterizzato la prima metà del secolo scorso e che ha avuto conseguenze disastrose e mostruose per tutta l’umanità.

Ma vi è anche oramai un razzismo diffuso che colpisce migranti di pelle nera che a decine sono stati barbaramente uccisi, ultimo il giovane maliano Soumaila Sacko.

Nel programma del nuovo governo c’è la dichiarata volontà di chiudere tutti i luoghi di culto islamici che vengono bollati come “irregolari”. Si vuole nascondere l’islamofobia dietro il pretesto della violazione di norme urbanistiche confuse o inesistenti, giungendo a chiudere luoghi di culto funzionanti da oltre vent’anni, che sono diventati punto di incontro e di integrazione per migliaia di immigrati e di dialogo costruttivo con le comunità locali di altre religioni. Luoghi di culto poi riaperti, grazie ai ricorsi al TAR, come a Roma, e che ora sono sotto la spada di Damocle di una nuova normativa che si vorrebbe emanare a livello nazionale, sulla scia delle norme approvate in regioni come la Lombardia, già giudicate incostituzionali.

Si continua a soffiare sul fuoco e a sostenere la folle dottrina dello “scontro di civiltà”, sostenendo l’equazione islam uguale a terrorismo, equazione più volte rifiutata in modo deciso dallo stesso papa Francesco, che ha sostenuto anche la “follia della guerra” che è sempre figlia del “dio denaro”.

Vogliamo quindi riaffermare che nessuna moschea è illegale, perché l’esercizio della libertà religiosa garantita dalla nostra Costituzione non può essere subordinata a norme urbanistiche, né può essere soggetta a “referendum” popolari che approvino o meno la costruzione di nuovi luoghi di culto, perché la libertà religiosa è un diritto inviolabile di ogni essere umano riconosciuto a livello internazionale con apposite dichiarazioni universali dell’ONU che il nostro Paese ha recepito nel proprio ordinamento.

Invitiamo quindi tutti i cittadini, tutti i sinceri amici del dialogo e tutte le istituzioni dello Stato ad ogni livello a garantire la libertà religiosa sancita nella nostra Costituzione. Facciamo sì che il 27 ottobre prossimo sia un momento di festa e di incontro in ogni luogo di culto islamico esistente nel nostro Paese perché nessuna moschea è illegale, come non lo è alcun altro luogo di culto.

Se si colpisce il diritto di una sola religione, tutte le religioni sono a rischio.

I luoghi di culto sono centri di convivenza ed avvicinano i cuori!

Prime adesioni:

CIPAX, Roma

Adista, Roma

Olivier Turquet, coordinamento redazionale Pressenza Italia

Gigi Garelli, Cuneo

Farid Adly, direttore dell'agenzia- stampa “Anbamed. Notizie dal Mediterraneo”

Adel Jabbar, sociologo

Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace e la Nonviolenza

Amina Salina, comunità islamica, Roma

Hamza Piccardo, Costituente Islamica

Laura Caffagnini, giornalista, Parma

Pierpaolo Loi, Comunità La Collina, Serdiana (CA)

Maria Luisa Cavallari, Bologna

Marco Bontempi, coordinatore del Dialogo Ebraico Cristiano Islamico di Firenze.

* Veduta della Moschea di Roma in una foto [ritagliata] del 2009 di Luciano, tratta da Flickr, immagine originale e licenza 

 

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