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Disobbedienza civile contro l’«abuso dell’umanità» di Salvini. Intervista a mons. Nogaro

Disobbedienza civile contro l’«abuso dell’umanità» di Salvini. Intervista a mons. Nogaro

Tratto da: Adista Notizie n° 27 del 21/07/2018

39450 CASERTA-ADISTA. Fra i principali promotori del “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti” (v. notizia precedente) c’è mons. Raffaele Nogaro, ex vescovo di Caserta, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei migranti (qualche settimana fa, insieme al docente di Storia della Chiesa Sergio Tanzarella, ha scritto una lettera aperta sulla politica dei respingimenti del governo, v. Adista Notizie n. 23/18). Adista lo ha intervistato. (luca kocci)

Padre Nogaro, ci spieghi il senso dell’iniziativa del “Digiuno di giustizia”.

C’è un primato assoluto della persona umana: se è in pericolo, in mezzo al mare, va salvata, altrimenti più nulla ha senso. Non soccorrere è abominevole. Ma è in corso un abuso dell’umanità che Salvini e questo governo stanno compiendo. Allora con p. Alex Zanotelli ci siamo detti che era necessario alzare la voce e lanciare una forma di protesta pubblica contro questa iniquità. Così è nata l’idea del “Digiuno di giustizia” davanti a Montecitorio.

È anche un modo per “svegliare le coscienze”?

Sì. Vorrei che le persone dotate di coscienza si organizzassero per una vera e propria disobbedienza civile, perché di fronte a certi provvedimenti, a certi messaggi, a certi comportamenti bisogna disobbedire, non si può acconsentire con il silenzio.

Il ministro Salvini però invoca il Vangelo e impugna la corona del rosario…

È inaccettabile. E per me è molto doloroso constatare che tanti cattolici pensino che Salvini abbia ragione, che gli immigrati siano troppi, che le chiese rischino di essere trasformate in moschee. Ma io dico che l’unica cosa che conta è la salvezza delle donne e degli uomini abbandonati in mezzo al mare, che solo se li salviamo e li accogliamo mettiamo in pratica il Vangelo, che le religioni non c’entrano, che non conta quale sia la fede professata. È un oltraggio, anzi è diabolico, pensare di difendere il cristianesimo abbandonando le persone, è diabolico pensare che questo sia cristiano. Bisogna gridare contro l’Europa infedele e contro l’Italia infedele.

Tranne alcune eccezioni, i vescovi e la Conferenza episcopale italiana non alzano la voce…

Sono meravigliato e profondamente a disagio per questo silenzio dei miei confratelli. È in atto una trasformazione di umanità, non si può tacere, bisogna gridare.

Molti dicono che non si può accogliere tutti. Qual è la soluzione?

Posso capirlo. Ma dico anche che ogni anno centomila giovani italiani lasciano il nostro Paese per andare all’estero e da noi arrivano trentamila migranti… L’Italia è un Paese che sta invecchiando, bisogna ricostruirlo, e i migranti ci possono aiutare in questo. In ogni caso quando una persona è abbandonata in mare o si butta sulle nostre coste bisogna salvarla e accoglierla. Poi, insieme, Italia ed Europa, possono trovare le soluzioni politiche.

Mons. Raffaele Nogaro in una foto tratta da un'intervista del 2017  a cura di paoline.it /paolinestore.it ; fonte: you tube

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