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Il governo spagnolo ha deciso: fuori dal mausoleo i resti del dittatore Franco

Il governo spagnolo ha deciso: fuori dal mausoleo i resti del dittatore Franco

MADRID-ADISTA. In fin dei conti ci voleva un po’ di decisionismo, veicolato da un escamotage, per estromettere i resti del dittatore Francisco Franco dal Valle de los Caídos. È stato così che il premier spagnolo, il socialista Pedro Sánchez è riuscito dove José Luis Zapatero si era fermato. L’escamotage è un decreto legge, adottato il 23 agosto dal Consiglio dei Ministri, che modifica il dispositivo del 2007 sulla Memoria Storica, liberando l’esecutivo dall’opposizione all’esumazione, fortemente esercitata dai parenti del caudillo. Anche la Chiesa in realtà si sarebbe potuta opporre, in quanto la tomba è nell’abbazia adiacente al Valle, ma sia il vescovo di Madrid, sia la Conferenza episcopale hanno fatto sapere di non aver interesse ad entrare nella questione.

Ai discendenti di Franco è stato fatto sapere che, a partire dal 31 agosto, hanno 15 giorni di tempo per far conoscere dove vogliono che sia tumulato il congiunto, altrimenti deciderà il governo. Sánchez ritiene che l’esumazione possa avvenire entro la fine dell’anno.

Il decreto, che intanto ha forza di legge, decadrà se non verrà approvato dal Parlamento (ne discuterà a settembre, alla riapertura dei lavori dopo la pausa estiva), ma sarà difficile che possa incontrare una seria opposizione. Il Partito popolare è probabile che sceglierà di astenersi, certo non si batterà a fondo per difendere il dittatore, come non faranno altri.

Ai resti del fondatore della Falange si penserà in un secondo tempo.

Al Valle de los Caídos, mausoleo nella cui cripta si trovano i resti delle vittime di entrambe le parti della Guerra Civile (33.847, di cui 21.317 identificate, 12,530 no), è sepolto anche il fondatore della Falange, José Antonio Primo de Rivera. La sua tomba non si trova nell’abbazia del Valle, ma sotto la grande croce (alta 130 metri) che lo sovrasta. A differenza di Franco, per ora Primo de Rivera, resterà dov’è - «Ora la cosa più urgente è esumare Franco», ha detto la vicepresidente del governo, Carmen Calvo - ma in un secondo tempo verrà spostato nella cripta: l’attuale sua sistemazione è un posto d’onore che non merita. Ha diritto tuttavia a restare al Valle, ha precisato Calvo, perché anche lui «è stato una vittima della Guerra Civile»: arrestato dal governo della Repubblica con l’accusa di cospirazione e ribellione militare, dopo il colpo di Stato che nel 1936 diede inizio alla Guerra Civile, fu giudicato, condannato a morte e fucilato ad Alicante. Francisco Franco morì nel suo letto, il 20 novembre del 1975.

*Foto di Godot13 tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza

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