Nessun articolo nel carrello

A testa bassa contro Francesco. Vaticano alle corde

A testa bassa contro Francesco. Vaticano alle corde

Tratto da: Adista Documenti n° 30 del 08/09/2018

DOC-2932. ROMA-ADISTA. Nel clamore generale a livello planetario, nel caos generato dal tentativo di comprendere quanta verità, manipolazione, interpretazione, valutazione soggettiva, realtà dimostrabile vi fossero, il documento redatto a quattro mani dall’ex nunzio apostolico statunitense mons. Carlo Maria Viganò e dal blogger ed ex vaticanista de La Stampa, Marco Tosatti, divenuto megafono dell’antibergoglianesimo più oltranzista, nel quale si chiedono le dimissioni di papa Francesco per la presunta copertura della condotta dissoluta del card. Theodore McCarrick (v. Adista Notizie n. 28 e 29/18), appare sempre più per quello che è: un tentato golpe contro il pontificato di Francesco, orchestrato accuratamente e pensato con lucidità anche nei tempi da un asse che unisce l’episcopato statunitense più refrattario allo spirito innovativo di Francesco e quella parte di curia vaticana a lui ostile. Grimaldello del tutto il già nunzio Viganò, un prelato che, a causa del suo trasferimento dalla Curia alla nunziatura negli Stati Uniti sotto papa Benedetto XVI, vide allora infranto il suo sogno di diventare, un giorno, cardinale, e la cosa non gli andò giù. Ma anche un prelato che l’anno scorso firmò la “Professione” dell’ala più destrorsa e conservatrice della Chiesa che accusava di eterodossia il magistero di papa Francesco per le posizioni espresse in Amoris Laetitia in merito alla comunione ai divorziati risposati. Viganò, grazie ai suoi incarichi sia in Vaticano che negli Usa, ha ottimi collegamenti con gli ambienti conservatori di entrambi.

Mentre dunque fiumi di parole si sprecano sulla vicenda, e papa Francesco, al contrario, resta in un assoluto silenzio (in conferenza stampa, durante il volo di ritorno dall’Irlanda, ha detto chiaramente di non voler intervenire), lentamente ma inesorabilmente vengono poste una accanto all’altra, dagli osservatori e dai vaticanisti più avvertiti, le tessere di un mosaico che, se contengono singolarmente – ma solo in alcuni casi – particelle di quella verità propinata da Viganò, non compongono, alla fine, l’immagine descritta dall’ex nunzio. Di più: molto di quanto dichiarato dal prelato risulta, ad un controllo nemmeno troppo sofisticato ma fondato su prove e testimonianze verificate e sotto gli occhi di tutti, fondamentalmente non rispondente al vero. È così, ad esempio, per la questione della presunta sanzione comminata da papa Ratzinger al cardinale abusatore McCarrick ma, evidentemente, come minimo mai applicata: si allunga infatti l’elenco degli eventi ecclesiali cui il porporato partecipò tranquillamente anche alla presenza di papa Ratzinger e dello stesso Viganò, lieto di farsi fotografare con lui.

Ma, al di là dei singoli tasselli, è il quadro d’insieme che non tiene. Lo illustra molto efficacemente Andrea Tornielli su Vatican Insider (28/8), quando afferma, dimostrando la strumentalità dell’intero affair, che «c’è da chiedersi se la sequenza descritta da Viganò, le sue considerazioni, le sue omissioni, le sue interpretazioni siano ragionevoli e portino davvero ad attribuire una qualche responsabilità al Pontefice oggi regnante». Una oggettiva e nuda cronaca dei fatti, così come riportati da Viganò, dice che «c’è un papa santo il cui entourage (molto meno santo) ha promosso e fatto cardinale un vescovo omosessuale che abusava del suo potere portandosi a letto i seminaristi, anche se non è chiaro quante infomazioni dirette fossero pervenute su questo all’orecchio di Giovanni Paolo II, allora perfettamente in grado di intendere e di volere, al quale certamente non poteva passare inosservata l’importanza della nomina dell’arcivescovo di Washington. C’è un altro papa oggi emerito, Benedetto, che (forse) avrebbe ordinato a questo cardinale di vivere ritirato ma senza essere poi in grado di far rispettare i suoi ordini, senza battere ciglio vedendoselo arrivare in Vaticano in più occasioni, e senza che il suo nunzio negli Usa (Viganò) avesse alcun problema a farsi ritrarre insieme a lui, a concelebrare con lui, a cenare con lui, a pronunciare discorsi in sua presenza. E c’è infine un papa, Francesco, che a quel cardinale – nonostante fosse anziano e pensionato da tempo – ha tolto d’imperio la porpora dopo averlo ridotto al silenzio proibendogli di celebrare in pubblico. Eppure è di quest’ultimo che l’ex nunzio oggi indignato chiede la testa, probabilmente soltanto perché Francesco ha “osato” nominare negli Stati Uniti qualche vescovo meno conservatore rispetto a quelli nominati in precedenza, quando a consigliare sulle nomine americane erano cardinali come Bernard Law. La strumentalità dell’operazione è evidente a chiunque rifletta sulla successione dei fatti, senza il bisogno di rivangare informazioni tendenti a screditare la figura di Viganò». Già, perché la stampa ha recuperato vecchie interviste e testimonianze che gettano una luce negativa sull’uomo Viganò, egli stesso insabbiatore di indagini su abusi, come quella sull’arcivescovo John Nienstedt, nel 2014, nell’ambito della quale ordinò di distruggere una prova, come hanno raccontato diversi media statunitensi all’epoca.

Nel gran numero di commenti e articoli che, passo dopo passo, fanno luce sulla verità dei fatti, inquadrando la vicenda nel suo complesso e fornendole una cornice sempre più nitida, abbiamo scelto un intervento del giornalista statunitense Michael Sean Winters pubblicato sul National Catholic Reporter (26/8) e uno del noto saggista e vaticanista spagnolo Juan Arias, uscito sul quotidiano El País (26/8), nelle nostre traduzioni rispettivamente dall’inglese e dallo spagnolo. 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.