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«Prevedo il carcere per il card. Ezzati». Che intanto partecipa all'incontro con il papa

«Prevedo il carcere per il card. Ezzati». Che intanto partecipa all'incontro con il papa

SANTIAGO DEL CILE-ADISTA. James Hamilton, medico, uno dei tre più famosi abusati dal pedofilo seriale Fernando Karadima, è convinto che il cardinale arcivescovo di Santiago Ricardo Ezzati, dall’estate scorsa sotto indagine da parte della procura di O’Higgins per aver coperto gli abusi, «deve andare in prigione, e probabilmente ci andrà, e prontamente con lui diversi altri imputati, tra cui il card. Errázuriz [predecessore di Ezzati]. Perché le prove sono incontrovertibili». E a proposito del cardinale emerito di Santiago, nell’intervista rilasciata alla CNN (13/1/19) di cui riferisce il quotidiano cileno La Tercera, ha aggiunto un’informazione: «Gente di Errázuriz è andata a intimidire le vittime per dire loro che se avessero parlato, avrebbero sofferto per cause milionarie».

Richiesto di un parere sulla riunione che papa Francesco stava per avere con il vertice ecclesiale cileno – incontro poi avvenuto lunedì 14 gennaio – Hamilton ha detto: «Penso che sarà un incontro fallimentare. Non si può ignorare che ci sono persone incriminate dalla giustizia... sono accusate di aver coperto ripetuti e massicci abusi nella Chiesa. Sono imputati perché non c'era altro da fare. Sono imputati e sono effettivamente dei criminali».

Hamilton ha argomentato il suo pessimismo affermando che il card. Ezzati fa parte – «indubbiamente», secondo lui – di una lobby di persone che disprezzano anche il papa. Tutte persone che hanno fatto commenti tipo: "Che ne sa lui che è argentino?", “Cosa pensa di ottenere?". Filtrano, dai suoi incontri, un sacco di commenti dove lo disprezzano. Lo considerano una persona che li ha danneggiati, perché per loro non hanno fatto niente, si presentano come se non avessero fatto nulla, ma non dimentichiamo che tutti i vescovi le cui dimissioni sono state accettate, sono vescovi che probabilmente in futuro siederanno sul banco degli imputati».

Sulle possibili riparazioni, Hamilton ha detto: «Niente di quello che ha prodotto questa crisi è stato oggetto di un’analisi introspettiva della Chiesa. Tutto è frutto della lotta delle vittime. Non è la Chiesa che attuerà la riparazione, la Chiesa non ha mai preso l’iniziativa, nemmeno il papa. Il papa ci ha invitato perché la crisi che gli si è armata contro».

Francesco incontra il vertice della Chiesa cilena

Il card. Ezzati, come pure il card. Errázuriz, era nella delegazione dell’episcopato cileno che ha incontrato Francesco. «Un’udienza a porte chiuse – l’ha descritta Vatican News (14/1) – durante la quale il Papa ha instaurato un dialogo franco e proficuo affrontando tante tematiche con i membri dell’episcopato cileno, e che è servito anche a fare il punto sul cammino della Chiesa del Paese latinoamericano lungo il 2018, a 8 mesi dall’ultimo incontro avuto con Francesco nel maggio scorso, quando i presuli furono convocati per parlare del tema degli abusi sessuali». A sentire il segretario generale della Conferenza episcopale cilena, mons. Luis Fernando Ramos Pérez, nell’intervista alla Radiovaticana, l’«incontro è stato molto interessante: un dialogo fecondo con il Santo Padre. Abbiamo raccontato un po’ qual è il discernimento che stiamo facendo come Chiesa». Il papa «ha ascoltato», «ha dato parecchi suggerimenti che vengono dalla sua sapienza, dalla sua conoscenza delle cose… Possiamo dire che sono stati tanti suggerimenti, piccole cose – ci tiene a precisare – che veramente hanno illuminato molto il dialogo con lui».

Ramos dice poi che sarà lui a rappresentare l’episcopato cileno (ma «l’invito del Santo Padre è per tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo», precisa di nuovo) all’incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali del mondo sulla protezione dei minori, previsto per il mese di febbraio. E informa sull’impegnativo processo di preparazione all’evento: «Stiamo lavorando perché ci hanno inviato un questionario con delle domande e stiamo lavorando per rispondere accuratamente. Poi, dobbiamo anche fare un percorso di accoglienza e di dialogo con le vittime di abusi sessuali e stiamo lavorando anche su questo… Per questo, credo che sarà un incontro molto, molto importante per la Chiesa mondiale che aiuterà tutte le Chiese locali a sapere agire con chiarezza e con intelligenza davanti a queste situazioni che sono delitti molto gravi».

*Foto della Pontificia Universidad Católica de Chile, tratta da Commons Wikimedia immagine originale e licenza

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