Nessun articolo nel carrello

Alzarsi dal divano

Alzarsi dal divano

Newsletter n. 157 del 9 luglio 2019 


Care Amiche ed Amici,


la disfida che continua nel Mediterraneo tra Lampedusa, Roma, Malta e le capitali europee ci ripropone una grande verità che si è cercato in tutti i modi in questi anni di nasconderci e di farci dimenticare: la grandezza e la decisiva forza della politica nel determinare le nostre vite.

È un grande dramma quello che si sta consumando sulla pelle di fuggiaschi, profughi, naufraghi, ma questo dramma è politico. È molto importante riconoscere la politica dove c’è.  È politica il decreto-sicurezza di Salvini che viola la Costituzione, è politica Mattarella che lo firma, è politica Carola Rackete che entra nel porto di Lampedusa, è politica la Guardia di Finanza che fa ostruzione occupando pericolosamente la banchina, è politica che il parroco e gli abitanti dell’isola accolgano i migranti a braccia aperte, è politica gli insulti alla comandante arrestata, è politica che le ONG continuino a salvare naufraghi e a forzare i porti, è politica che i non salvati anneghino restando per sempre ignoti, è politica che continui il braccio di ferro tra terra e mare, che l’Europa si chiuda nella linea del rifiuto e l’Italia nella linea “della fermezza”, è politica, e cattiva politica, che nonostante tutto questo, il governo non cada in Parlamento, è politica che il papa e tutta la Chiesa celebri pregando l’anniversario della visita a Lampedusa, inaugurale del pontificato. Tutto questo è politica, la grandezza, la libertà, la dignità, la carità, la spietatezza, la forza decisiva della politica. Ed è del tutto evidente che in questa partita non sono in gioco solo centinaia di vite gettate nel mare, ma è in gioco il nostro onore, l’anima del nostro Paese e la sua fama nel mondo, è in gioco l’essere o non essere dell’Europa, è in gioco il principio di eguaglianza di tutti gli esseri umani, è in gioco il dilaniamento o l’unità dell’intera famiglia umana e, in ultima istanza, data la crescita esponenziale del fenomeno, sono in gioco la guerra e la pace, e lo stesso destino del mondo. I nostri figli!

E in tutto questo il popolo sovrano dov’è? Dove sono i cittadini che devono concorrere a determinare la politica nazionale? Sono sul divano spettatori di sterili logorree televisive, di tweet arroganti e invasivi, frastornati e impotenti; oppure, sedati dal virus del disprezzo della politica e delle sue “caste”, voltano la testa dall’altra parte aspettando, senza più neanche volerlo sapere, che le cose accadano. Gli sono caduti o gli sono stati tolti dalle mani gli strumenti con cui combattere, i partiti, gli unici che concorrono davvero, a norma di Costituzione a determinare le decisioni finali.

È stato un preciso disegno dei poteri vincitori della corsa agli armamenti e della guerra fredda combattuta sul filo del rasoio del terrore atomico, quello di spegnere la politica, estirparla fin dalle radici della coscienza comune, demolire tradizioni venerande, chiudere e distruggere partiti perché, alfine, globalizzato il mondo, dominasse incontrastato il danaro, col suo trono, la sua corte, le sue caste, i suoi araldi, i suoi sigilli: il Mercato.

Tutto questo ci suggerisce e ci ricorda la partita politica su cui si sta giocando il nostro futuro, nel Mediterraneo e non solo. Con un solo avviso: tornare alla politica, ricostituire i partiti, riprendersi il diritto e il dovere di decidere.

Sul sito pubblichiamo un’intervista di Luigi Ferrajoli che affronta le questioni sollevate dal conflitto intorno alla Sea Watch, e l’omelia del papa alla Messa per i migranti, nell’anniversario di Lampedusa, l’8 luglio.

Un cordiale saluto

 www.chiesadituttichiesadeipoveri.it

*Immagine di http://Clker-Free-Vector, tratta da Pixabay, originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.