
L'arcivescovo bielorusso ancora bloccato al confine. "Solo" problemi di passaporto
A Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Minsk, presidente dei vescovi bielorussi e cittadino bielorusso, da una quindicinai di giorni è fatto impedimento di rientrare nel suo Paese. Il motivo: non è in possesso di un passaporto non valido. Questa la “spiegazione” contenuta in una lettera ufficiale del Ministero indirizzata all’arcivescovo, riprodotta nel sito internet della Chiesa cattolica bielorussa catholic.by. Ne riferiscono l’agenzia KNA e il sito Il Sismografo. Nella lettera è anche scritto che il monsignore può rivolgersi al Ministro degli Interni, regolare il passaporto e varcare il confine. Cosa non vada nel documento di viaggio di Kondrusiewicz non è dato capire.
La reazione del Vaticano è nelle parole piuttosto irritate del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin: «Noi insistiamo perché il vescovo Kondrusiewicz possa tornare nella sede e continuare a essere la guida del suo gregge, ricordando sempre il ruolo della Chiesa, che è quello di essere un fattore di riconciliazione, di dialogo, di pace», ha detto ai giornalisti il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, intervistato a margine di un convegno a Roma, spiegando che questa è anche una delle motivazioni della visita in Bielorussia dell'arcivescovo segretario vaticano per i rapporti con gli Stati Paul Richard Gallagher.
L’arcivescovo di Minsk è stato bloccato al confine con la Polonia, dove aveva presenziato alle celebrazioni in onore della Madonna di Czestochowa, il 31 agosto scorso. Secondo il presidente bielorusso Aljaksandr Lukashenko il nome di Kondrusiewicz è nella «lista delle persone indesiderate» nel Paese. «È solo la persona più nota», aveva detto subito. «Non importa se è cattolico, ortodosso o musulmano», aveva proseguito, «l’importante è che sia tutto regolare secondo la legge. Certo, se poi ti immischi nella politica e cerchi di influenzare i credenti, i cattolici – che sono delle magnifiche persone – allora hai una responsabilità doppia». Nel caso del presidente della Conferenza episcopale, aveva motivato Lucashenko, il capo della Chiesa Cattolica sarebbe uscito dal Paese «inaspettatamente» per «ricevere particolari direttive» in Polonia.
*Bandiera bielorussa. Foto di User 699 tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza
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