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Cosa abbiamo in Comune

Cosa abbiamo in Comune

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 10 del 13/03/2021

“GENOVA CITTÀ FRAGILE”

È il titolo della Call for Images (invito a partecipare ad un concorso grafico/fotografico) lanciata dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova sul tema della fragilità urbana. Aperto ai maggiorenni, singoli o in gruppo, che si occupano e si interessano di architettura, grafica, fotografia, illustrazione e arti visive. Obiettivo: «mettere in luce ciò che del tessuto urbano rimane spesso in ombra; quei luoghi irrisolti e preziosi tipici di una città metropolitana ricchi di potenziale, quegli spazi “fragili” di cui bisognerebbe prendersi cura ». L’iniziativa prevede il riconoscimento di un premio di € 1.000 per un massimo di tre. Le opere meritevoli verranno esposte nei luoghi pubblici della città utilizzando spazi urbani in genere riservati alla pubblicità. Info: genovacittafragile@gmail.com, entro il 31 marzo 2021; sito, fondazione-oage.org. Le domande di partecipazione devono pervenire entro le 13,00 dell’11 maggio. Un bel modo di fare sentire cosa è Genova… per noi.

PIATTAFORME DI CONDIVISIONE: BOLOGNA DOCET

Da Urban@it (Centro nazionale di studi per le politiche urbane), nasce Urban@bo: una piattaforma di condivisione della conoscenza sulle politiche urbane. Promossa da Università, Comune e Città Metropolitana di Bologna, si articola in 11 aree di interesse (“cluster”) per diffondere conoscenze e buone pratiche. «Per ogni area sulla piattaforma vengono ospitati contributi inviati da docenti e ricercatori e da istituzioni locali, con l’obiettivo di disseminare e organizzare iniziative comuni di confronto aperto alla cittadinanza, formazione, aggiornamento e coprogettazione di interventi in stretta relazione con il lavoro della Fondazione». Per estendere la piattaforma ad altri centri urbani nei quali è presente l’Università e potenzialmente anche ad altre città della regione in accordo con le relative Università, è stata coinvolta la Regione Emilia-Romagna. Obiettivi: «la condivisione delle conoscenze e dei problemi su cui le politiche sono chiamate a misurarsi, in modo da creare un ecosistema collaborativo a cui possano contribuire in modo dinamico soggetti diversi. Il perimetro è costituito dalle città viste come materia di azione pubblica e oggetto di politiche». Piattaforma e i primi progetti, sono stati presentati il 23 febbraio. In breve: Valentina Antoniol, “Ecosistema digitale per la cultura. Nuove modalità di fruizione del patrimonio culturale e interazione con l'utenza”; Vincenzo Vodola, “Definizione e sperimentazione di una metodologia per l’analisi dei tessuti urbani esistenti in funzione della definizione di politiche di riuso e di rigenerazione urbana in attuazione della LR 24/2017”; Francesco Paolo Ausiello, “Self user model - Produzione condominiale di energia da fonti rinnovabili finalizzata alla mobilità elettrica”; Davide Olori, “‘Abitare sociale’. Forme di residenzialità e modelli innovativi”; Teodoro Georgiadis, “Utilizzo degli indici di rischio climatico relativi alle fasce deboli della popolazione, come ad esempio gli anziani, ai fini di una migliore pianificazione degli insediamenti e delle attività ricreative”.

SITI PER LA CITY

Il criticato Web per le città, soprattutto oggi, può essere un prezioso strumento di crescita e di relazioni feconde. Ne segnaliamo qualcuno che dà qualcosa in più al nostro… patrimonio comunitario. Così, con poche parole, poi, chi vuole, li frequenta. Lo dice il nome stesso: comunisolidali.org, “L‘importanza di fare rete da nord a sud. L’accoglienza e solidarietà concreta con piccoli progetti di facile attuazione”; coinvolge 17 regioni, e al momento sono 297 i comuni aderenti. Poi il sito di AUDIS, audis.it, Associazione indipendente pubblico-privata nata nel ‘95, «con l’obiettivo di offrire un efficace supporto agli operatori pubblici e privati impegnati in processi di rigenerazione urbana». Ottimi.

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