
Emergenza Gaza: porre fine alle politiche di oppressione di Israele
Mezzo milione di persone senza acqua né cibo a causa degli incessanti bombardamenti israeliani che rendono inaccessibile la Striscia alle organizzazioni umanitarie. Lo denuncia Oxfam in un nota odierna, preoccupata per l’escalation del conflitto tra Israele e Palestina. «Stiamo cercando di riprendere la nostra risposta umanitaria assieme ai nostri partner – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – ma la situazione al momento lo rende quasi impossibile. Servono cibo, acqua pulita, servizi igienici e aiuto per tenere al sicuro i bambini, ma i bombardamenti stanno rendendo troppo pericoloso per chiunque lasciare le proprie case».
Secondo Oxfam, gli attacchi israeliani «hanno colpito il 40% delle infrastrutture idriche» che rappresentano «l'unico modo per le persone che vivono a Gaza di poter aver accesso all’acqua pulita e qualsiasi interruzione crea un disagio immediato».
A causa della guerra contro Gaza, prosegue Pezzati, «tanti, rimasti senza casa, sono stati costretti a trovare riparo in rifugi temporanei e stanno restando senza nulla, mentre devono fare i conti anche con la diffusione del Covid, con gli ospedali che rischiano di restare senza medicinali». Inoltre, «la produzione agricola da cui dipende buona parte della popolazione è ferma: circa 200.000 ettari di terreni al momento sono praticamente inaccessibili a causa del pericolo di attacchi».
«Tante donne e bambini sono stati mutilati e uccisi – conclude Pezzati – La popolazione di Gaza è esausta e ha paura, per questo chiediamo la fine immediata di tutte le violenze ed un cessate il fuoco duraturo. Tutte le parti devono rispettare e aderire ai loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario. La comunità internazionale deve intervenire per porre fine all'attuale escalation e alla violazione dei diritti umani in corso. Rimuovendo quindi le cause che l’hanno generata, ossia le politiche di oppressione e discriminazione attuate da Israele, compresa l’occupazione e il blocco sulla Striscia».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!