
Ddl Zan: consegnato a senatori e senatrici l'appello di Gionata
L’appello di Gionata.org che chiede a senatori e senatrici italiani di votare oggi il Ddl Zan rapidamente e senza altre modifiche è stato consegnato ai destinatari ieri e alla stampa oggi (questo il comunicato diffuso ai giornalisti).
Diffuso con il solo passaparola tra credenti Lgbt+ e i loro genitori, gruppi e associazioni, credenti e non credenti, operatori pastorali che conoscono da vicino la condizione delle persone Lgbt+, la lettera aperta è stata firmato da ben 71 realtà italiane, non solo di ispirazione cristiana. Tra le altre, si registra la presenza di Agedo, Cipax, Consiglio Nazionale Federazione Femminile Evangelica Valdese e Metodista, Rete delle donne luterane, Parrocchia cattolica di Sant’Alberto di Trapani, Arcigay Piacenza, Federazione Donne Evangeliche in Italia, CdB, Federazione Giovanile Evangelica in Italia, il collettivo del settimanale Adista, Noi Siamo Chiesa, Movimento Internazionale Imwac, gruppi e associazioni di cristiani Lgbt+ e dei loro genitori.
Inoltre, precisano i promotori, l’appello consegnato ai senatori e alle senatrici della Repubblica è arricchito anche di 1.078 sottoscrizioni individuali: sono singoli cittadini, ma anche giornalisti, attivisti e persino catechisti, scout, teologi e teologhe, presbiteri, religiosi e religiose, a segnalare la presenza di una Chiesa ricca e dinamica, che difficilmente trova spazio nel dibattito mediatico sul tema ma che non ha paura di confrontarsi con la vita e con le sofferenze quotidiane delle persone. I promotori dell’iniziativa segnalano, a titolo esemplificativo, l’adesione all’appello di giornalisti come Mauro Castagnaro e Luca Attanasio, di sacerdoti come don Andrea Bigalli di Firenze e don Massimo Biancalani di Pistoia, pastore come Letizia Tomassone e Daniela Di Carlo (valdesi), Elizabeth Green e Anna Maffei (battiste), e poi ancora il gesuita Paolo Gamberini, le teologhe cattoliche Cristina Simonelli e Selene Zorzi, l’ex docente alla Gregoriana e attivista per i ragazzi di strada del Guatemala Gerard Lutte. Tutte persone convinte «che la mancata approvazione del ddl, per queste persone e per la società italiana, certamente comporterebbe un danno molto maggiore rispetto agli eventuali inconvenienti, su cui si potrà intervenire in seguito grazie ad un confronto schietto e fecondo».
La presenza di maggioritaria di cattolici tra i firmatari dell’appello non deve stupire, sottolinea Gionata che richiama i dati forniti da un sondaggio diffuso dal Corriere della Sera il 10 luglio, secondo il quale «con buona pace del Vaticano, mostra che in Italia anche tra i cattolici praticanti prevalgono i favorevoli al Ddl Zan rispetto ai contrari».
Qui l'appello integrale con l’elenco delle adesioni
Qui testimonianze e lettere inviate a Gionata dai firmatari dell’Appello
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