
La denuncia e la proposta: la società civile discute di Afghanistan, Palestina e Israele
Un grande evento di approfondimento e di confronto è stato promosso da un nutrito cartello di enti e associazioni della società civile italiana – Cgil, Cisl, Uil, Agesci, Acli, Anpi, Arci, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione Ong Italiane, Assopacepalestina, Legambiente, Libera, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lelio e Lesli Basso, Pax Christi Italia, Piattaforma Ong Italiane Mediterraneo e Medio Oriente, Pro Civitate Christiana-Cittadella di Assisi, Rete Italiana Pace e Disarmo – per lanciare una serie di proposte d’azione e offrire così un contributo concreto alla costruzione di processi di pace in due regioni martoriate dalla conflittualità: Afghanistan, Palestina e Israele.
L’evento, che si svolge il 9 ottobre, alle ore 14, preso il Teatro Cittadella di Assisi della Pro Civitate Christiana (posti limitati, iscrizione obbligatoria qui), è trasmesso anche in diretta streaming sui diversi canali social delle organizzazioni promotrici.
La giornata è scandita da due momenti: alle ore 14 si parla di Afghanistan: «Venti anni di intervento militare occidentale in Afghanistan hanno lasciato il Paese asiatico in una situazione drammatica e catastrofica», si legge sul sito dell’evento. L’intervento militare, denunciano ancora i promotori, «si può considerare un fallimento sotto tutti i punti di vista: politico, militare, umanitario» e la “lotta al terrorismo” ha dato vita «a venti anni di “guerre infinite” e ad un radicale cambiamento del paradigma di intervento internazionale, sempre più muscolare e poco di cooperazione».
I 20 anni di intervento in Afghanistan, si legge ancora, «devono essere messi al centro di una riflessione che evidenzi errori e problemi e cerchi delle nuove strade per poter migliorare davvero la situazione umanitaria, sociale, civile delle persone».
A questa prima fase dell’incontro partecipano Francesca Mannocchi (giornalista), Simona Lanzoni (Pangea Onlus), Giuliano Battiston (giornalista), Fabrizio Coticchia (Dispo Università di Genova), Paolo Pezzati (Oxfam), Gianluca Ferrara (Movimento 5 Stelle), Pino Cabras (L’Alternativa c’è), Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Silvia Stilli (Associazione Ong Italiane), Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo), Marina Sereni (viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale).
Nella seconda sessione sulla “pace giusta” tra Palestina e Israele, alle ore 16.30, si intende «rilanciare l’appello alle nostre istituzioni, al Parlamento ed al Governo, affinché si apra un dibattito per arrivare, quanto prima possibile, al riconoscimento dello Stato di Palestina, sovrano ed indipendente, al fianco dello stato d’Israele, realizzando così il passo fondamentale per la costruzione della pace e della convivenza tra palestinesi ed israeliani». I promotori denunciano la politica del silenzio della comunità internazionale che avalla di fatto una continua violazione del diritto internazionale, «preludio di nuove violenze» e «trionfo delle armi e della forza distruttiva delle bombe».
In questa seconda sessione intervengono Anna Rea (Uil), Tonio dell’Olio (Pro Civitate Christiana), Luisa Morgantini (AssoPace Palestina), Giuseppe Iuliano (CISL), Marina Sereni (viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Ilan Baruch (Working Policy Group), Jamal Zacoud (Politico palestinese), Muna El Kurd (giovane attivista Palestinese), Kochav Shachar (giovane attivista Israeliana), Lia Quartapelle (Pd), Laura Garavini (Italia Viva), Maria Edera Spadoni (Movimento 5 Stelle), Pino Cabras (L’Alternativa c’è), Sergio Bassoli (CGIL) e Franco Uda (Arci).
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